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Passeggero di troppo trascinato giù dall'aereo, bufera su United

Crollo in borsa, scuse multiple e un caso boomerang: tutto per un passeggero di troppo trascinato giù dall'aereo della United
Bufera sulla United: il video del passeggero portato via a forza
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Bufera su United: le azioni della compagnia aerea americana sono colate a picco mentre la CNN ha parlato di «incidente internazionale» il Ceo Oscar Munoz ha difeso i dipendenti che a Chicago O'Hare hanno chiamato la polizia aeroportuale per trascinare fuori a forza da un volo in overbooking un passeggero scelto a caso. 

I video su YouTube del 69enne David Dao, medico di origine vietnamita portato di peso dagli agenti e poi che, con tracce di sangue sul volto, mormora smarrito «voglio tornare a casa», hanno creato furore sul web. La rete è insorta, chiedendo il boicottaggio dell'aerolinea, non al suo primo scandalo nelle ultimissime settimane: a fine marzo il personale United aveva cercato di tenere a terra due adolescenti perché indossavano i leggings. Una di loro era poi riuscita a imbarcarsi quando la madre aveva trovato un vestito in valigia e l'aveva messo addosso alla figlia.

Il nuovo caso ha fatto più scalpore. Il passeggero sfrattato a forza aveva invano implorato di poter partire «perché doveva tornare a casa l'indomani a vedere pazienti». L'apparente origine asiatica ha indotto la Cnn ha parlare di «un incidente con Pechino» e di un disastro di pubbliche relazioni per United in uno dei suoi mercati più importanti. Duramente criticata sui social anche la reazione di Munoz che, pur scusandosi, ha giustificato l'incidente affermando che il passeggero era «belligerante, un elemento di disturbo a bordo». 

Si è poi scoperto che il dottor Dao non è proprio uno stinco di santo: laureato in medicina a Saigon e negli Usa da metà degli anni Settanta, era stato condannato 13 anni fa per aver scambiato oppiacei con favori sessuali. A quanto pare è un accanito - e fortunato - giocatore di poker. Tutto questo non giustifica l'azione di United. Il volo Chicago-Louisville era in overbooking e non poteva decollare: capita spesso, e non solo negli Usa.

Solo l'anno scorso United ha messo a terra d'ufficio 3.765 passeggeri mentre oltre 62mila hanno accettato di scendere, "sedotti" da ricompense che possono arrivare a oltre mille dollari a persona. Stavolta, visto che nessun volontario si era fatto avanti, il personale aveva estratto a sorte. Tre passeggeri avevano accettato una ricompensa di 800 dollari, ma non il medico.

Ed ecco dunque l'uso della forza. «Cosa state combinando?», «Guardate cosa gli avete fatto», si sentono altri passeggeri che gridano mentre tre agenti della
polizia aeroportuale trascinano il malcapitato fuori dalla cabina. Uno di loro è stato messo in aspettativa: il dipartimento dell'Aviazione Civile di Chicago ha rivelato che «l'incidente sul volo 3411 non è in linea con le procedure operative e non può pertanto essere condonato».

Dopo le scuse a metà, United è andata sul serio a Canossa. L'amministratore delegato della compagnia aerea americana, Oscar Munoz, ha definito «veramente terribile» l'incidente a bordo di un volo in partenza da Chicago O'Hare con un passeggero portato via a forza per ovviare all'overbooking. Munoz ha promesso una inchiesta completa da completarsi entro il 30 aprile «per aggiustare quel che è rotto ed evitare che episodi del genere possano ripetersi». L'ad di United ha aggiunto: «Ci assumiamo tutte le responsabilità, in futuro ci comporteremo meglio». Le scuse sono il terzo tentativo di United di calmare l'ira popolare creata dall'incidente.

 

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