Italia e Estero

Papa: «Tutti siamo chiamati a dare speranza al mondo»

Il Ponteficie, prima di impartire la benedizione Urbi et Orbi, ha rivolto il tradizionale messaggio di Natale ai fedeli in Piazza S. Pietro
Papa Francesco dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro durante la benedizione Urbi et Orbi
Papa Francesco dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro durante la benedizione Urbi et Orbi
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Papa Francesco, prima di impartire la benedizione «Urbi et Orbi», ha rivolto il tradizionale messaggio di Natale ai fedeli presenti in Piazza San Pietro. «Ci sono tenebre nelle relazioni personali, familiari, sociali - ha detto -. Ci sono tenebre nei conflitti economici, geopolitici ed ecologici, ma più grande è la luce di Cristo». Il Pontefice ha poi invocato la pace per tutte quelle zone del mondo in cui ancora c’è la guerra.

La speranza di Papa Francesco è che i conflitti e le ingiustizie in atto in Sud Sudan, Siria e tutto il Medio Oriente, Iraq, Yemen, America Latina e in Africa possano al più presto terminare e si appella ai leader di queste Nazioni affinché percorrano la via della pace.

Il Pontefice poi si è schierato a difesa e sostegno dei a migranti: «Il Figlio di Dio, disceso dal Cielo sulla terra, sia difesa e sostegno per quanti, a causa di queste ed altre ingiustizie, devono emigrare nella speranza di una vita sicura. È l'ingiustizia che li obbliga ad attraversare deserti e mari, trasformati in cimiteri. È l'ingiustizia che li costringe a subire abusi indicibili, schiavitù di ogni tipo e torture in campi di detenzione disumani. È l'ingiustizia che li respinge da luoghi dove potrebbero avere la speranza di una vita degna e fa loro trovare muri di indifferenza».

Un altro messaggio è stato poi rivolto ai bambini abusati, ai poveri, ai malati e agli emarginati. «L’Emmanuele sia luce per tutta l'umanità ferita - ha detto -. Sciolga il nostro cuore spesso indurito ed egoista e ci renda strumenti del suo amore. Attraverso i nostri poveri volti, doni il suo sorriso ai bambini di tutto il mondo: a quelli abbandonati e a quelli che hanno subito violenze. Attraverso le nostre deboli braccia, vesta i poveri che non hanno di che coprirsi, dia pane agli affamati, curi gli infermi. Per la nostra fragile compagnia, sia vicino alle persone anziane e a quelle sole, ai migranti e agli emarginati».

«Rinnovo i miei auguri di Buon Natale a tutti voi, giunti da ogni parte del mondo in questa Piazza, e a quanti da diversi Paesi sono collegati mediante la radio, la televisione e gli altri mezzi di comunicazione. Vi ringrazio per la vostra presenza in questo giorno di gioia». «Tutti siamo chiamati a dare speranza al mondo, annunciando con le parole e soprattutto con la testimonianza della nostra vita che Gesù, nostra pace, è nato», ha affermato. «Non dimenticatevi, per favore, di pregare per me. Buon pranzo natalizio e arrivederci!», ha quindi aggiunto.
 

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