Italia e Estero

Operaio morto, sequestrato il telefono dell'investitore

Una combo con le immagini tratte da un video mostra alcuni momenti dell'incidente in cui un operaio di 52 anni è morto dopo essere stato travolto da una ralla, nel porto di Genova Prà, 18 dicembre 2024. ANSA (NPK)
Una combo con le immagini tratte da un video mostra alcuni momenti dell'incidente in cui un operaio di 52 anni è morto dopo essere stato travolto da una ralla, nel porto di Genova Prà, 18 dicembre 2024. ANSA (NPK)
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GENOVA, 23 DIC - La pm Arianna Ciavattini ha disposto il sequestro del telefono cellulare di Patrizio Randazzo, il portuale che la notte tra martedì e mercoledì ha investito e ucciso il collega Giovanni Battista Macciò nel porto Psa di Prà. Il telefono dell'investitore, così come quello del ferito che si trovava alla guida dell'altra ralla, erano stati sequestrati e poi restituiti nell'immediatezza dei fatti dopo aver accertato che non fosse stata proprio una distrazione dovuta all'utilizzo del dispositivo elettronico a causare la tragedia. Il nuovo sequestro, eseguito dalla polizia stradale nella giornata di sabato, potrebbe essere collegato a un'indagine a più ampio raggio da parte della Procura, dopo che in porto a partire dalle ore successive all'infortunio mortali si sono susseguite voci e mail anonime arrivate ai giornali che parlano di possibili dissidi tra Randazzo e altri lavoratori circa l'organizzazione del turno di lavoro. Ma nessuno al momento si è presentato in Procura. Intanto domani alle 12 la medico legale Francesca Fossati eseguirà l'autopsia sul corpo della vittima. Nel registro degli indagati sono iscritte per omicidio colposo sette persone. Oltre a Randazzo (difeso dagli avvocati Paolo Scovazzi e Federico Ricci), ci sono il console della Culmv Antonio Benvenuti (difeso da Andrea Vernazza) e sei tra dirigenti e dipendenti del Psa (avvocati Paolo Costa e Pietro Bogliolo). Al vaglio degli investigatori oltre alla dinamica dell'incidente anche la sicurezza nell'organizzazione del lavoro sul terminal.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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