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Ong, 'gli aiuti a Gaza non siano militarizzati'

epa12143218 Palestinians carry aid supplies received from the US-backed Gaza Humanitarian Foundation through an area known as the Netzarim Corridor, central Gaza Strip, 29 May 2025. According to the UN half a million people, or one in five people in the Strip are facing starvation while the entire population of the Gaza Strip continues to face a critical risk of famine following 19 months of conflict, mass displacement and severe restrictions on humanitarian aid. EPA/HAITHAM IMAD
epa12143218 Palestinians carry aid supplies received from the US-backed Gaza Humanitarian Foundation through an area known as the Netzarim Corridor, central Gaza Strip, 29 May 2025. According to the UN half a million people, or one in five people in the Strip are facing starvation while the entire population of the Gaza Strip continues to face a critical risk of famine following 19 months of conflict, mass displacement and severe restrictions on humanitarian aid. EPA/HAITHAM IMAD
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ROMA, 30 MAG - "Gli aiuti devono essere autorizzati ad entrare a Gaza su larga scala e devono essere distribuiti immediatamente attraverso l'attuale sistema umanitario, per prevenire ulteriori scene di caos e fermare la carestia": lo scrive la ong ActionAid in un comunicato stampa, sottolineando che gli aiuti "non devono mai essere militarizzati e non devono mai essere usati come armi di guerra". La ong e altre organizzazioni umanitarie lanciano da settimane l'allarme: il nuovo e controverso meccanismo di distribuzione degli aiuti, gestito dalla Fondazione umanitaria per Gaza - recentemente istituita con il sostegno dei governi statunitense e israeliano - è inadeguato e contrasta con i principi fondamentali dell'azione umanitaria, come imparzialità, neutralità e indipendenza. Inoltre, prosegue la nota, esiste il rischio concreto che venga utilizzato come strumento per favorire una pulizia etnica, incentivando lo sfollamento forzato e su larga scala della popolazione dal nord al sud della Striscia di Gaza. Secondo ActionAid, questo sistema è totalmente inadeguato, deumanizzante e incapace di fornire aiuti in modo sicuro ed efficace: non è in grado di soddisfare le esigenze urgenti di 2,2 milioni di persone e mette in pericolo estremo chiunque cerchi di accedere alle forniture.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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