Italia e Estero

'Odio razziale contro Segre', Cecilia Parodi verso il processo

COMBO LILIANA SEGRE - CECILIA PARODI La foto di Cecilia Parodi è stata presa dal suo profilo Facebook La foto di Liliana Segre è stata presa dal nostro archivio
COMBO LILIANA SEGRE - CECILIA PARODI La foto di Cecilia Parodi è stata presa dal suo profilo Facebook La foto di Liliana Segre è stata presa dal nostro archivio
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MILANO, 09 MAG - Il pm di Milano Leonardo Lesti ha chiesto il processo per la scrittrice, attivista e relatrice in alcuni convegni Cecilia Parodi, imputata per "istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale" e diffamazione aggravata dall'odio razziale. Procedimento aperto lo scorso anno, a seguito della denuncia della senatrice a vita Liliana Segre, e con al centro un video, pubblicato su Instagram, nel quale Parodi aveva affermato, tra le altre cose, "odio tutti gli ebrei", oltre a frasi antisemite contro la sopravvissuta alla Shoah. Sulla richiesta di rinvio a giudizio dovrà decidere il gup Luca Milani che ha fissato l'udienza preliminare per il 26 giugno, nella quale Segre potrà costituirsi parte civile, assistita dall'avvocato Vincenzo Saponara. Su Instagram, stando a quanto ricostruito, Parodi aveva prima usato espressioni antisemite contro la senatrice e poi, dopo un commento di un utente, aveva pronunciato una serie di affermazioni come "odio tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani, dal primo all'ultimo...". Un video choc, in cui venivano usate pure altre espressioni contro gli ebrei e che hanno portato anche all'imputazione di istigazione a delinquere. Intanto, il pm Nicola Rossato disporrà a breve la citazione diretta a giudizio per sette "hater" che hanno diffamato on line Segre e sempre con l'aggravante dell'odio razziale, dopo che il gip Alberto Carboni ha disposto per loro l'imputazione coatta in un maxi procedimento. Il giudice ha ordinato alla Procura di indagarne anche altri nove e queste posizioni si aggiungeranno alla parte di inchiesta già chiusa a carico di dodici persone, tra cui No vax e Pro Pal. E che passerà sempre per citazione diretta a processo. Inoltre, la Procura dovrà identificare pure le persone che si nascondono dietro ad 86 account. Accusare "di nazismo una reduce dai campi di sterminio" è diffamazione aggravata dalla finalità discriminatoria, perché è "uno sfregio alla verità oggettiva" e "la più infamante delle offese" ai danni di Segre.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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