Nove milioni di case abbandonate in Giappone, è record

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epa11287844 View of the industrial zone in the background at the town of Aikawa, Kanagawa Prefecture, near Tokyo, Japan, 16 April 2024 (issued 19 April 2024). Some 50 kilometers separate Tokyo from a small city whose rate of foreign residents is three times the national average and which, with foreigners from up to 45 countries, shows the most diverse face of Japan and the paradigm shift that the country is undergoing. It is Aikawa, a municipality of traditional Japanese houses and factories surrounded by mountains and with the highest proportion of foreign residents in Kanagawa Prefecture, which is also home to international cities such as the large Yokohama, Japan's second-largest city. Of the 39,427 inhabitants of Aikawa, 8.44 percent are foreigners, a percentage much higher than the national statistic (2.7 percent) in which Peruvian nationality predominates, followed by Vietnamese, Filipino and Brazilian. EPA/FRANCK ROBICHON

TOKYO, 01 MAG - Aumentano a livelli record le case sfitte in Giappone, fino a sfiorare il 15% di tutte le abitazioni del Paese, a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione. Secondo l'indagine governativa realizzata su base quinquennale, nel 2023 erano circa 9 milioni le case disabitate, con un incremento di 510 mila unità rispetto al 2018. In termini statistici il 13,8% - o una casa su sette - risulta abbandonata. Le ragioni di un numero così elevato di proprietà incustodite sono da attribuire ai cambiamenti demografici in atto nel Paese del Sol Levante, rileva la ricerca, con il probabile decesso dell'inquilino o l'eventuale trasferimento in case di riposo, e in alternativa la scelta degli eredi di vivere in località più accessibili. Il dato è anche una conseguenza dell'operato delle amministrazioni locali, fa notare la stampa locale, e la priorità nell'adozione di nuove misure per la demolizione o il riutilizzo delle unità abitative abbandonate, per evitare danni strutturali agli edifici e il conseguente deterioramento della sicurezza pubblica nelle diverse aree geografiche dell'arcipelago. Gran parte delle criticità, evidenzia il rapporto, è da imputare alle difficoltà nel processi di identificazione dei proprietari in un contesto che vede l'aumento dei nuclei abitativi composti da una sola persona, malgrado il restringimento della popolazione. Il numero delle case sfitte era di 1,72 milioni nel 1973, quando sono stati resi noti i primi dati comparabili, pari al 5,5% del totale delle abitazioni. La cifra è salita a 4,48 milioni nel 1993, ed è raddoppiata negli ultimi 30 anni, secondo il rapporto del ministero.

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