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Negate 3 ore d'aria condizionata in più, operai in sciopero

Alla Hi Lex di Chiavari. Fiom, turno pomeridiano è un inferno
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CHIAVARI, 21 LUG - Lavorare sotto un capannone esposto al sole tutto il giorno, per giunta alla catena di montaggio e con una temperatura di oltre 30 gradi non si può.

Per questo, i lavoratori della Hi Lex di Chiavari, azienda che costruisce componenti per auto, hanno chiesto all'azienda di prolungare l'accensione dell'aria condizionata oltre le 19, visto che l'ultimo turno di lavoro che inizia alle 14 finisce alle 22. L'azienda ha risposto di no, perché l'aria condizionata consuma energia e l'energia costa, così i lavoratori sono scesi in sciopero.

"Al rifiuto categorico della direzione aziendale, la rsu unitariamente, ha deciso di proclamare uno sciopero di un'ora a fine turno di lavoro già ieri. Sciopero che è proseguito oggi con le stesse modalità", spiegano.

"Fate conto - ha detto Paolo Davini della Fiom Tigullio - che si lavora a linee di montaggio chiuse dove l'operaio ha davanti lastre di plexiglass e che il capannone ha solo due porte dalle quali però non entra un refolo d'aria. Il capannone si scalda e quando viene spenta l'aria condizionata l'ambiente diventa rovente. Si tratterebbe solo di lasciarla accesa fino a fine turno e per pochi giorni ancora, visto che ad agosto la fabbrica chiude".

La Fiom "stigmatizza il comportamento della direzione aziendale che - si legge nella nota - risulta incomprensibile, e che stride pesantemente con l'immagine di modernità che la stessa tende spesso a divulgare e promuovere. Basta con gli atteggiamenti ottocenteschi nelle catene di montaggio".

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