Italia e Estero

Multe dal 30 giugno a chi non accetta pagamenti Pos

L’Italia deve centrare entro giugno 45 obiettivi del Pnrr: il Governo ha messo a punto un decreto che spiana la strada a traguardo di metà anno
Un pagamento con il pos - © www.giornaledibrescia.it
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L’Italia deve centrare entro giugno 45 obiettivi del Pnrr, almeno una decina sono già stati incassati, ma per non perdere lo slancio il Governo ha messo a punto un nuovo decreto che spiana la strada alla corsa verso il traguardo di metà anno.

Le misure contenute nei 41 articoli del decreto legge coprono un’ampia gamma di temi e consentiranno anche di cambiare la destinazione dei fondi del Pnrr risparmiati: purché restino all’interno della stessa missione, potranno rafforzare i «Progetti bandiera» delle Regioni.

Le misure principali: assunzione nella Pa. La «riforma del processo di assunzione» prevede che i candidati conoscano almeno una lingua straniera, da verificare nei concorsi per accedere a un posto di lavoro pubblico. Inoltre, viene disciplinato il «corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei mezzi di informazione e social media», anche per «tutelare l’immagine della pubblica amministrazione».

Evasione e lavoro nero. Multe anticipate al 30 giugno (invece che da gennaio 2023) per gli esercenti che non accettano pagamenti con carte Pos, e vengono aboliti gli esoneri per la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica delle fatture. Contro il lavoro nero, nasce un portale nazionale del sommerso che sostituisce ed integra le banche dati attraverso cui Ispettorato del lavoro, Inps e Inail condividono gli accertamenti ispettivi.

Posti vacanti concorso sud. I posti rimasti vacanti dopo le due edizioni del «Concorso Sud» verranno coperti assumendo collaboratori con gli stessi requisiti richiesti dalle selezioni. I fondi inutilizzati verranno infatti trasferiti alle amministrazioni che provvederanno a stipulare i contratti di collaborazione.

Parità di genere. Le imprese che hanno il ’bollino’ della parità di genere avranno un punteggio più alto nei bandi di gara. E per rafforzare l’equilibrio di genere all’interno della Pa gli uffici pubblici potranno adottare delle misure per attribuire «vantaggi specifici al genere meno rappresentato».

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