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Msf, a Gaza entrino immediatamente aiuti e personale medico

epa11149763 Members of the Spanish branch of Médecins Sans Frontières provide health care and vaccinations to displaced people in the Rafah camp in the southern Gaza Strip, 13 February 2024. Since 07 October 2023, up to 1.9 million people, or more than 85 percent of the population, have been displaced throughout the Gaza Strip, some more than once, according to the United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East (UNRWA), which added that most civilians in Gaza are in 'desperate need of humanitarian assistance and protection'. EPA/HAITHAM IMAD
epa11149763 Members of the Spanish branch of Médecins Sans Frontières provide health care and vaccinations to displaced people in the Rafah camp in the southern Gaza Strip, 13 February 2024. Since 07 October 2023, up to 1.9 million people, or more than 85 percent of the population, have been displaced throughout the Gaza Strip, some more than once, according to the United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East (UNRWA), which added that most civilians in Gaza are in 'desperate need of humanitarian assistance and protection'. EPA/HAITHAM IMAD
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ROMA, 10 OTT - Medici Senza Frontiere (Msf) chiede il ripristino del meccanismo di coordinamento umanitario guidato dalle Nazioni Unite per garantire l'accesso sicuro e imparziale degli aiuti per chi ne ha bisogno, ovunque si trovi nella Striscia di Gaza. "Devono entrare gli aiuti e gli operatori sanitari, in modo che la popolazione possa riposare e riprendersi dal trauma, sia fisico che mentale. Dobbiamo essere in grado di far entrare il nostro staff internazionale all'interno della Striscia di Gaza senza essere ostacolati", dichiara in una nota il coordinatore delle emergenze di Msf a Gaza, Jacob Granger. L'annuncio della prima fase del cessate il fuoco a Gaza - si legge nel testo - porta un momento di sollievo alla popolazione palestinese esausta, affamata e in lutto, e un grande sollievo alle famiglie di tutti gli ostaggi. Tuttavia, arriva dopo più di 2 anni in cui sono morte oltre 67.000 persone. Msf accoglie con favore il cessate il fuoco, sebbene non rappresenti la fine della terribile sofferenza inflitta alla popolazione: gli abitanti di Gaza sono costretti a sopravvivere tra le rovine di quelle che un tempo erano le loro case e ad affrontare enormi necessità mediche, psicologiche e materiali. "Questa mattina si sentivano ancora attacchi e detonazioni, anche molto forti. Ora la situazione sembra si sia calmata. Qui la gente spera di non dover più avere paura. C'è speranza, ma anche disperazione perché la Striscia di Gaza è stata praticamente distrutta dalle forze israeliane" dichiara Granger.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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