Italia e Estero

Morti in incendio, c'era una denuncia per tentata estorsione

L'intervento di Vigili del fuoco e Carabinieri questa mattina nello stabile sede dell'emporio di articoli cinesi in via Ermenegildo Cantoni 3, a Milano, che la scorsa notte è stato divorato da un incendio causando la morte di tre giovani, 13 settembre 2024. Le vittime sono tutte giovani e di nazionalità cinese: si tratta di due fratelli di 19 e 17 anni ed un'altra di 24 anni. In assenza di un'uscita di sicurezza nel retro, i tre ragazzi non avrebbero avuto scampo. Sopra, al primo piano, c'è una zona uffici collegata con una scala che è stata distrutta dalle fiamme. ANSA / Paolo Salmoirago
L'intervento di Vigili del fuoco e Carabinieri questa mattina nello stabile sede dell'emporio di articoli cinesi in via Ermenegildo Cantoni 3, a Milano, che la scorsa notte è stato divorato da un incendio causando la morte di tre giovani, 13 settembre 2024. Le vittime sono tutte giovani e di nazionalità cinese: si tratta di due fratelli di 19 e 17 anni ed un'altra di 24 anni. In assenza di un'uscita di sicurezza nel retro, i tre ragazzi non avrebbero avuto scampo. Sopra, al primo piano, c'è una zona uffici collegata con una scala che è stata distrutta dalle fiamme. ANSA / Paolo Salmoirago
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MILANO, 14 SET - Il padre del titolare dell'emporio cinese di via Cantoni a Milano, dove giovedì sera tre giovani sono morti a causa di un incendio, soltanto poche ore prima aveva presentato una denuncia per tentata estorsione. A quanto riportano oggi alcuni quotidiani, l'uomo aveva infatti messo a verbale di essere stato avvicinato mercoledì sera da una persona che gli avrebbe puntato contro un coltello, chiedendo di dargli la somma di 20mila euro. Lo stesso sarebbe accaduto la mattina seguente alla moglie. La Procura di Milano indaga per incendio doloso e proprio la denuncia è uno degli aspetti sui quali dovranno essere eseguiti ulteriori accertamenti. Le tre vittime, il 24enne Pan An e fratello e sorella di 18 e 17 anni Yinjie Liu e Yindan Dong, pare fossero venute a Milano per le vacanze estive. I più giovani erano i figli di un cugino del titolare dello showroom.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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