Italia e Estero

Microchip anche per i gatti da gennaio in Lombardia

È quanto prevede il Piano regionale integrato della sanità pubblica veterinaria 2019-2023
Una cucciolata di gatti - Foto di archivio
Una cucciolata di gatti - Foto di archivio
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Da gennaio, in Lombardia, anche i gatti dovranno avere il microchip. Questo è quanto prevede il Piano regionale integrato della sanità pubblica veterinaria 2019-2023 che ha emesso l’obbligo per i gatti appena nati, appena adottati o appena comprati. La norma non ha valore retroattivo, sarà il proprietario dell’animale a decidere se dotare il proprio gatto dei microchip.

Il dispositivo funziona esattamente come quello per i cani: un chip dalle dimensioni ridotte dovrà essere inserito sotto pelle e permetterà l’identificazione dell’animale, utile in caso di smarrimento. Il prezzo varia dai 30 ai 50 euro e sarà solo un veterinario l’unico autorizzato a inserirlo. Poi il veterinario inserirà i dati nell’anagrafe regionale.

La normativa poi precisa che chiunque sia in possesso di un lettore microchip potrà vedere solo se il chip esiste, mentre l’accesso ai dati del padrone è riservato esclusivamente ai veterinari. Al momento gli unici mici microcippati e iscritti all’anagrafe sono quelli provvisti di passaporto per andare all’estero, quelli di razza e quelli di colonia, ovvero gli ex-randagi, diventati «liberi» con la legge 281 del 1991. A fine 2017, in Lombardia se ne contavano 136.982.

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