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Media, emergenza ambulanze a Ibiza per colpa delle discoteche

epa08612504 Clients have a drink in an almost empty pub shortly before it closes in Ibiza island, eastern Spain, early 19 August 2020. Nightclubs and pubs have to close at 1:00 AM and clients have to keep a social distance of 1.5 meters. Ibiza is one of the most popular destinations for foreign and local tourism. The restrictions imposed by authorities to contain the COVID-19 virus disease spreading are deeply affecting several businesses of the city. EPA/Sergio G. Canizares
epa08612504 Clients have a drink in an almost empty pub shortly before it closes in Ibiza island, eastern Spain, early 19 August 2020. Nightclubs and pubs have to close at 1:00 AM and clients have to keep a social distance of 1.5 meters. Ibiza is one of the most popular destinations for foreign and local tourism. The restrictions imposed by authorities to contain the COVID-19 virus disease spreading are deeply affecting several businesses of the city. EPA/Sergio G. Canizares
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ROMA, 06 LUG - Il servizio di ambulanze dell'isola spagnola di Ibiza, presa d'assalto dai turisti nei mesi estivi, denuncia di essere a rischio collasso a causa delle frequenti chiamate per assistere i frequentatori delle discoteche che hanno brutte esperienze con le droghe. Il sindacato locale delle ambulanze, scrive il Guardian, afferma che fino a un terzo delle chiamate di emergenza riguardano i club, il più grande dei quali ha una capienza fino a 10.000 persone, e sono in gran parte legate alla droga. Il sindacato invita i proprietari dei club a stipulare contratti con servizi di ambulanza privati. "È inconcepibile che aziende con un fatturato di milioni di euro all'anno non possano fornire questo servizio che sta saturando i servizi di emergenza a spese della popolazione locale", ha detto a elDiario.es il presidente del sindacato locale dei servizi sanitari, José Manuel Maroto. "I club sono obbligati a impiegare infermieri e altro personale sanitario, ma non ambulanze, il cui costo è sostenuto dai servizi pubblici", ha affermato, aggiungendo che è ingiusto che i 161.000 residenti dell'isola debbano ricevere un servizio inferiore a causa delle richieste di 3,6 milioni di visitatori annuali.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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