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Mauritius indice le elezioni legislative per il 10 novembre

epa08634134 People during a protest over the governments handling of the Wakashio oill spill in Port Louis, the capital of Mauritius, 29 August 2020. Citizens and various political parties denounced the government's handling of the Wakashio case. Its estimated 39 dolphins and whales have washed up dead on the beaches of Mauritius in the past three days. According to Greenpeace Africa the carcasses have been taken for post mortem analysis to establish cause of death and if there is a connection with the oil spill from the MV Wakashio, a Japanese owned Panama-flagged bulk carrier after it ran aground off the southeast coast of Mauritius spilling more than 1000 tons of fuel. EPA/LAURA MOROSOLI
epa08634134 People during a protest over the governments handling of the Wakashio oill spill in Port Louis, the capital of Mauritius, 29 August 2020. Citizens and various political parties denounced the government's handling of the Wakashio case. Its estimated 39 dolphins and whales have washed up dead on the beaches of Mauritius in the past three days. According to Greenpeace Africa the carcasses have been taken for post mortem analysis to establish cause of death and if there is a connection with the oil spill from the MV Wakashio, a Japanese owned Panama-flagged bulk carrier after it ran aground off the southeast coast of Mauritius spilling more than 1000 tons of fuel. EPA/LAURA MOROSOLI
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PORT LOUIS, 04 OTT - Mauritius terrà le elezioni legislative il 10 novembre. Lo ha annunciato oggi la presidenza, all'indomani dell'accordo storico per la restituzione da parte della Gran Bretagna delle Isole Chagos alla Repubblica di Mauritius. L'ufficio del presidente Prithvirajsing Roopun ha annunciato che il Parlamento verrà sciolto immediatamente e che i candidati dovranno essere nominati entro il 22 ottobre e che il 10 novembre si voterà. Il plauso ufficiale del presidente Joe Biden allo "storico accordo" con cui il nuovo governo britannico di Keir Starmer ha dato ieri l'ok - dopo un lungo arroccamento postcoloniale - alla restituzione delle Isole Chagos alla Repubblica di Mauritius, cela in realtà una possibile irritazione statunitense per la mossa di Londra. A sostenerlo è oggi in prima pagina il Times, secondo il cui titolo Starmer "ha sfidato gli Usa" con questa mossa, nonostante l'intesa preveda che l'isola più strategica dell'arcipelago, quella di Diego Garcia, pur resa anch'essa alla sovranità formale delle Mauritius, continui ad essere controllata di fatto dal Regno Unito, garante del mantenimento di una base militare condivisa con il grande alleato americano e considerata "vitale" da Washington nel mezzo dell'Oceano Indiano. Il Times, citando fonti diplomatiche di entrambe le sponde dell'Atlantico, scrive che a inquietare gli Usa è il sospetto che l'operazione possa avvantaggiare la Cina, la quale ha buone relazioni con tanti Paesi africani e coltiva legami con lo stesso governo mauriziano, in un delicato quadrante geopolitico.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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