Italia e Estero

Mattarella: «Nasca un governo di servizio. Altrimenti alle urne»

Il presidente della Repubblica considera il voto anticipato in estate o in autunno come ipotesi estrema auspicando un esecutivo neutrale
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo intervento al Quirinale - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo intervento al Quirinale - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«È doveroso dar vita ad un nuovo governo. Non si può attendere». Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in un intervento al termine delle consultazioni ha sottolineato come l'intesa tra due delle parti politiche sollecitate non è stata trovata. Conferma - ha asserito il capo dello Stato - ne ha avuta questa mattina.

Tuttavia, «il governo presieduto dall'onorevole Gentiloni che ringrazio per il lavoro che ha svolto e sta svolgendo in questa situazione anomala ha esaurito la  sua funzione e non può essere ulteriormente prorogato in quanto espresso da una maggioranza parlamentare che non c'è più. Nasca per ora un esecutivo neutrale, di servizio. Ritengo che sia più rispettoso» della dinamica democratica che «portare alle elezioni sia un governo non di parte».

Questo quanto ha sottolineato Mattarella dal Quirinale, ribadendo che a suo giudizio non vi sono tempi per elezioni entro giugno. Parimenti, «il voto in autunno non consente di procedere alla definizione della manovra finanziaria e di scongiurare l'aumento dell'Iva».

«Mi auguro che dalle forze politiche giunga una risposta positiva nella assunzione di responsabilità per l'Italia», nel rispetto della volontà popolare. Se così non fosse, però, Mattarella avverte: «Se il governo neutrale fosse bocciato alle Camere - spiega il presidente - si andrà al voto subito, a luglio o in autunno». Il capo dello Stato non si è sbilanciato sulla preferenza delle due date, elencandone i pro e i contro.

Niente voto anticipato, dunque, con un appello ai partiti perché appoggino la via del governo neutrale, con la prospettiva di un ritorno alle urne a dicembre, ove nel frattempo non si prospettasse una nuova maggioranza, di fronte alla quale - l'impegno chiesto da Mattarella - l'esecutivo di servizio si dovrebbe dimettere. 

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