Italia e Estero

Mattarella ha giurato: «Ricostruire l'Italia del dopo emergenza»

Il presidente della Repubblica si è insediato per il suo secondo mandato. Al centro del suo messaggio il rilancio del Paese
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo discorso di insediamento
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo discorso di insediamento
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Sergio Mattarella ha giurato alle 15.30, inaugurando così il suo secondo mandato di presidente della Repubblica come aveva fatto il suo predecessore Giorgio Napolitano nel 2013.

«Nel momento in cui i Presidenti di Camera e Senato mi hanno comunicato l'esito della votazione, ho parlato delle urgenze - sanitaria, economica e sociale - che ci interpellano. Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze» ha detto nel suo discorso di insediamento Mattarella, sottolineando che la «lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi ma non ci sono consentite disattenzioni».

Mattarella ha quindi spiegato di non essersi voluto tirare indietro in un momento simile. «Viviamo in una fase straordinaria in cui l'agenda politica è in gran parte definita dalla strategia condivisa in sede europea - ha detto il presidente -. L'Italia è al centro dell'impegno di ripresa dell'Europa. Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l'economia all'insegna della sostenibilità e dell'innovazione, nell'ambito della transizione ecologica e digitale».

Ecco perché, ha proseguito Mattarella, «dobbiamo disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l'Italia del dopo emergenza. È ancora tempo di un impegno comune per rendere più forte l'Italia, ben oltre le difficoltà del momento. Un'Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano». 

Le attese degli italiani «sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. Leggo questa consapevolezza nel voto del Parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana». A questo punto, ha aggiunto Mattarella, «è questa stessa consapevolezza la ragione del mio sì e sarà al centro del mio impegno».

Il capo dello Stato ha poi parlato dell’importanza di rafforzare il Paese in un’ottica di rilancio dell’Europa, in un apporto che non può mancare come attore protagonista sul piano internazionale. Sono stati «momenti travagliati per tutti, anche per me» ha detto.

Mattarella ha poi sottolineato la necessità di sostenere una scuola «che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme»: «È doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni». Sempre sulla scuola, ha detto che tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro e morto in un incidente, non devono ripetersi mai più.

Mattarella ha poi toccato il tema della violenza sulle donne, definendola «una inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell'educazione, dell'esempio».

Non sono mancate parole per la crisi in corso in Ucraina e sulla necessità di promuovere la riforma della giustizia italiana: «Un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia. Per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività».

Il messaggio è durato circa 40 minuti. L'Aula tutta gli ha tributato una standing ovation durata diversi minuti. 

Intanto, decine di persone aspettano l'arrivo del presidente Sergio Mattarella, dopo il discorso del re-insedimento a Montecitorio, nelle vicinanze del Quirinale. I cittadini sono disposti dietro le transenne e sui due lati della vicina viale 24 Maggio, separati da un doppio cordone di militari, mentre nel piazzale del Quirinale sono schierati alpini della guardia di finanza. 

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