Mattarella bis, le opinioni dei sindaci bresciani

Spettatori, più di altri, interessati, hanno assistito ad uno spettacolo di cui l'Italia non aveva bisogno in questo momento storico. «I parlamentari hanno dimostrato di essere scollati dal territorio e distanti dalle esigenze degli italiani» è il pensiero di buona parte dei sindaci della provincia contattati. I primi cittadini sono tutti d'accordo nel bocciare il metodo, o il non metodo, con cui si è arrivati alla rielezione di Sergio Mattarella.
I primi cittadini
«Credo che la soluzione Mattarella da un lato sia la sconfitta della politica che non ha saputo convergere su un altro nome, ma dall’altro lato ammetto che sono felicissimo perché Mattarella è stato tra i migliori presidenti della Repubblica» spiega Marco Ghitti, sindaco di Iseo. «Ad un certo punto, visto come stavano andando le cose, ho sperato che finisse così. L’accoppiata Mattarella-Draghi - aggiunge - è l'unica che ci può portare fuori da questo momento tra emergenza sanitaria ed emergenza economica. Spero ora che non ci siano ricadute sul governo perché l’Italia si sta giocando il futuro».
Soddisfatta per l’epilogo di una settimana da dimenticare anche Cristina Tedaldi (Leno) «Sono molto felice per la rielezione di Mattarella. Ha dimostrato in sette anni le sue qualità, il suo servizio alle istituzioni, l’alto profilo e il senso dello Stato. È una garanzia per l’Italia a livello nazionale e internazionale. Per come si è arrivati a questa soluzione però c’è molto amaro in bocca. Una certa parte politica ha dimostrato di non aver voluto bene all’Italia, perché aver provato a mettere la bandierina di partito quando non c’erano le condizioni è stato nell’interesse di parte e non nell’interesse del Paese». La prima cittadina di Leno non nasconde la delusione per la mancata elezione di una donna. «Poteva essere la grande occasione però prima di tutto dove esserci l’Italia. Mi auguro siano maturi i tempi per la prossima corsa al Quirinale».
Per Massimo Vizzardi (Chiari): «Una politica che non riesce a programmare, a confrontarsi, che non sa decidere deve porsi urgenti interrogativi. La generosità del nostro Presidente è un grande gesto, Presidente a cui dobbiamo rivolgere un immenso grazie ma che non può celare le evidenti e gravi difficoltà del momento politico. Il Paese ha bisogno di una politica autorevole». «Persa occasione per una donna». Non usa giri di parole Damiano Giustacchini. «Fino all’ultimo ho sperato nei franchi tiratori» è il primo commento del sindaco di Prevalle. «Nulla da dire sulla persona di Mattarella, ma immaginavo un nome nuovo. La presidente del Senato Casellati ritenevo fosse una personalità valida. Mi sembra strano che non si sia riusciti a trovare una figura condivisa. Capisco che Berlusconi non poteva essere eletto, perché divisivo, ma un nome terzo poteva essere trovato. Magari anche più giovane rispetto a Mattarella».
La salviniana doc Roberta Sisti, sindaco di Torbole, guarda alla mancata scelta di una donna, più che agli errori, a suon di condidature avanzate e bruciate quasi contemporaneamente, commessi dal suo leader. «Una donna Presidente della Repubblica sarebbe stata il primo vero passo verso il cambiamento di cui abbiamo estremo bisogno. Ha prevalso il giudizio sull’appartenenza politica a scapito del valore della persona. Un vero peccato e grazie a Matteo Salvini che l’ha capito e ci ha provato. Ora si torni subito al lavoro per calmierare tutti gli aumenti».
Pensa ad un’eccezione che rischia di diventare regola, invece Gianluca Cominassi che a novembre 2020 nella sua Castegnato aveva accolto Sergio Mattarella per un’improvvisa visita del capo dello Stato che arrivò nel paese della Franciacorta per ricordare le vittime bresciane del Covid. «Questa elezione certifica la sconfitta evidente della politica e dei leader politici. Mattarella è una persona di alto profilo come ha dimostrato nei sette anni appena conclusi. Pur con la stima che nutro per il Presidente, mi sembra poco rispettoso per la Costituzione che per la seconda volta si arrivi al bis dopo che già era accaduto con Napolitano. Possibile che su 60 milioni di italiani non ci sia un’altra persona degna di fare il Capo dello Stato?» si chiede Cominassi. «La sensazione - conclude - è che alcuni parlamentari abbiano giocato. Mi aspetto sempre di più della politica».
Per Barbara Bonicelli (Artogne): «Questa rielezione è una sconfitta della politica rispetto al percorso di normalizzazione e ripristino delle prassi democratiche e istituzionali. Ancora una volta, in un momento tanto difficile e delicato per la nostra Patria, si sono palesate evidenti prese di posizione ideologiche e di interesse di parte che non giovano di certo al ritrovamento della serenità. Si è persa l’occasione per riconquistare la fiducia dei cittadini verso la politica».
Stupita, ma alla fine soddisfatta per il Mattarella bis, Alessandra Azzini (Pontevico). «Non mi aspettavo di arrivare alla rielezione di Mattarella che più volte aveva detto di non essere più disponibile ad un secondo mandato. È stata una scelta all'insegna della continuità in un momento in cui l’emergenza non è ancora finita. Non si è trovata la quadra su un’altra figura condivisa e la politica ha così preferito andare sul sicuro». «Non posso che essere contenta per la rielezione di Mattarella anche se è stato un po’ tirato per la giacchetta» commenta Rosa Vitale, sindaco di Rodengo. «Il Presidente ha dimostrato di essere un grande uomo delle istituzioni. Di sicuro è stata una settimana infelice e i politici si sono dimostrati incapaci di gestire la situazione. Una donna? Belloni era una figura di alto profilo anche se il ruolo ai Servizi segreti era un problema, ma comunque è stato giocato male il suo nome. Non posso dire lo stesso di Casellati che è una donna, ma non ha dimostrato di essere d’alto profilo».
Soddisfatto Michele Zanardi, sindaco di Villanuova e segretario provinciale del Pd. «Partito Democratico che già sette anni fa fu il protagonista della scelta di Sergio Mattarella. Un presidente che ha saputo rappresentare tutti gli italiani nel momento più difficile dal dopoguerra ad oggi. La sua rielezione vede quindi la soddisfazione anche il Pd bresciano».
«Certamente queste giornate in Parlamento hanno evidenziato una crisi profonda di alcuni leader politici che non sono stati all’altezza di compiere scelte per il il bene del pPese anteponendo il proprio interesse. Il Pd e il segretario Letta hanno deciso di muoversi come registi silenziosi e responsabili mettendo in sicurezza il Governo e il futuro dell’Italia dinnanzi alle scelte strategiche che ci attendono nei prossimi mesi».
Per Marco Togni, sindaco di Montichiari, non ci sono grandi considerazioni da fare. «Mattarella, piaccia o non piaccia era l'unica scelta obbligata che l'intero Parlamento doveva fare per non mandare tutto a rotoli... E non mi riferisco al Covid e al coronavirus ma alla situazione economica, al Pnrr, ai risultati che si devono raggiungere. Vorrei però che la Costituzione fosse cambiata. Presidente del Consiglio e presidente della Repubblica siano la stessa persona: l'America e la Francia insegnano. E che i cittadini votino il presidente!»
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