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Mario Orfeo è il nuovo direttore generale della Rai

Succede ad Antonio Campo Dall'Orto, ha 51 anni e ha iniziato la sua carriera nella carta stampata, arrivando nel 2012 a dirigere il Tg1
Mario Orfeo alla sede Rai di viale Mazzini - Foto Ansa/Angelo Carconi
Mario Orfeo alla sede Rai di viale Mazzini - Foto Ansa/Angelo Carconi
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Il cda della Rai ha nominato Mario Orfeo alla direzione generale, dopo l'intesa con gli azionisti nell'assemblea totalitaria. 

Sette i voti favorevoli, compreso quello della presidente Maggioni, contrario solo Freccero. 

Orfeo, 51 anni, ha subito partecipato al primo cda del dopo Campo Dall'Orto per i primi adempimenti e l'assegnazione delle deleghe. 

Il M5S parla di «golpe renziano» e Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza, commenta: «Avevamo chiesto tutti un uomo sopra le parti ma Orfeo non lo è».

Nato a Napoli il 21 marzo 1966, Orfeo muove i primi passi nel mondo del giornalismo nel 1984, al quotidiano Napoli Notte. Nel 1988 diventa professionista al Giornale di Napoli e collabora con diverse testate nazionali, tra cui il settimanale Panorama.

 Nel 1990 tiene a battesimo la redazione napoletana di Repubblica dove resta fino al 1994, quando è chiamato a Roma per ricoprire il ruolo di responsabile prima del servizio politico e poi dell'ufficio del caporedattore centrale, sotto la direzione di Ezio Mauro di cui è uno dei pupilli. 

Nel giugno del 2002 viene scelto dall'editore Francesco Gaetano Caltagirone per sostituire Paolo Gambescia alla direzione del Mattino di Napoli, diventando così uno dei più giovani direttori d'Italia. Nel 2007 vince il premio Ischia internazionale di giornalismo per l'informazione scritta. 

Nel 2009 approda in Rai, nominato all'unanimità dal cda su proposta dell'allora dg Mauro Masi, per dirigere il Tg2 al quale dà un'impronta istituzionale: «Se essere istituzionali significa dare tutte le notizie approfondendole e dando voce a tutti, non mi dispiace affatto», dice in Vigilanza. 

Due anni dopo, nel 2011, torna alla carta stampata per guidare il Messaggero. Alla fine del 2012 è nuovamente in Rai, come direttore del Tg1, nominato a maggioranza dal cda - 5 voti favorevoli, 4 contrari di diversa provenienza - su proposta del dg Luigi Gubitosi: nel corso della sua direzione vengono introdotti i contenuti in digitale, la trasmissione in hd, un nuovo studio e una nuova sigla. 

Resta in sella nell'agosto 2016, quando la nuova gestione Campo Dall'Orto cambia i vertici di Tg2 e Tg3. Stimato dall'area di centrosinistra come da Forza Italia, finisce nel mirino dei Cinque Stelle che lo accusano di essere schiacciato sulla linea governativa, arrivano a tampinarlo sotto casa con due finte Iene.

Il 5 dicembre 2013 l'Università Federico II di Napoli conferisce a Orfeo la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche. A gennaio 2015 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo nomina Commendatore della Repubblica. È vincitore di numerosi premi e riconoscimenti in ambito giornalistico. 

 

 

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