Italia e Estero

Maltempo in Emilia, i bresciani: «Portati viveri alle famiglie, danni immensi»

I volontari della Protezione Civile di Palazzolo e Calcinato stanno operando in provincia di Ravenna, tra le più colpite dall'alluvione
IN EMILIA L'AIUTO DI BRESCIA
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In Emilia-Romagna continua a piovere e anche per domenica è stata confermata l’allerta rossa promulgata per l’alluvione degli ultimi giorni. I numeri aggiornati a stasera dicono che gli sfollati sono più di 36mila: persone che hanno dovuto abbandonare le loro case, tra le quali sono 10mila quelle che hanno già trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni romagnoli all’interno di palestre, palazzetti dello sport e scuole. 

La zona più colpita, con quasi 28mila sfollati, è la provincia di Ravenna, dove da quattro giorni stanno operando anche i volontari della Protezione civile bresciana dei gruppi di Palazzolo e Calcinato. È sempre nel Ravennate, a Lugo, che attorno alle 11 di stamattina un elicottero è precipitato. A bordo c’erano quattro persone che sono rimaste ferite, tre sono state trasportate in elisoccorso e una in ambulanza. L’elicottero era in volo per un intervento di ripristino della rete elettrica danneggiata a causa dell’alluvione.

  • I volontari della Protezione civile bresciana in Emilia Romagna
    I volontari della Protezione civile bresciana in Emilia Romagna
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    I volontari della Protezione civile bresciana in Emilia Romagna

Marco Belotti è coordinatore della Protezione civile di Calcinato e da tre giorni sta operando con la sua squadra nei dintorni del comune di Bagnocavallo. «Abbiamo finito il turno oggi, non ci sono più le condizioni per proseguire per via della stanchezza - racconta in un messaggio vocale -. Abbiamo iniziato la missione a Sant’Agata sul Salterno il primo giorno, con 114 interventi. Il secondo giorno abbiamo lavorato 10 ore consecutive, il terzo la situazione sembrava migliorare lievemente ma c’è stata una nuova allerta rossa. Oggi abbiamo operato in una frazione di Bagnocavallo, Villanuova: con il gommone abbiamo portato viveri e acqua alle famiglie ancora isolate ma al sicuro, anche se c’è ancora più di un metro di acqua attorno. Parliamo di una zona immensa tutta allagata, i danni sono incalcolabili. La gente è disperata. Partiamo con la consapevolezza di aver fatto il possibile, scaldati dalla riconoscenza delle persone, che in questi giorni hanno fatto a gara per offrirci il caffè e da mangiare». 

Tra le presenze bresciane in Emilia-Romagna c’è anche quella di Maria Ferrari, funzionaria della Protezione Civile della Provincia di Brescia che sta valutando la situazione per capire quali bisogni ci sono e come i nostri volontari possono essere d’aiuto. Da una settimana i gruppi bresciani sono preallertati e pronti a partire, ma serve capire prima come agire e dove andare. Attualmente sono due i comuni sui quali stanno operando i bresciani, Massa Lombarda e Sant’Agata sul Salterno, dove da stamattina sono all’opera anche i volontari del gruppo di Protezione Civile Val Carobbio, che domani saranno raggiunti da un secondo gruppo e dai volontari di Pontevico.

Per i danni causati da frane e maltempo si parla già di diversi miliardi di euro. Domenica pomeriggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, già di ritorno dal G7 di Hiroshima in Giappone, andrà in Emilia-Romagna per un sopralluogo. Si spera intanto in una tregua del meteo. Solo quando si sarà ritirata l’acqua che ha invaso ogni cosa si potrà fare un calcolo preciso di cosa serve e si potrà intervenire.

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