Madre di 17enne arrestata a Milano, 'non era là per distruggere'

MILANO, 26 SET - "Mia figlia non è certo uscita quella mattina col desiderio di distruggere vetrine o ferire chicchessia, ma come ha detto qualcuno, quando noi indichiamo il genocidio gli stolti guardano la vetrina". Lo ha spiegato Cristina Veronese, la madre di una dei due diciassettenni arrestati dopo la manifestazione del 22 settembre a Milano, che ora sono ai domiciliari e senza la possibilità di frequentare la scuola, in una conferenza stampa al centro sociale Lambretta. "Mia figlia ha 17 anni ed è uno scricciolo, chi la conosce lo sa, ma quella mattina è uscita determinata e forte per ribadire questa sua partecipazione e per ribadire che è contro a quello che sta succedendo a Gaza - ha aggiunto -. In questo luogo non si coltiva odio ma amore". La donna ha poi ringraziato tutti i militanti del centro sociale, frequentato dalla figlia, per il supporto anche quando la ragazza si trovava nel carcere minorile Beccaria. "L'avete fatta sentire meno sola. Sta accadendo un massacro di civili, di donne e bambini in diretta. I nostri figli dovrebbero stare a casa? Fare finta di nulla? - ha aggiunto -. No signori, Milano è scesa in strada e ha riempito le piazze per dire che al di là dei governi esiste un popolo che ha chiaro da che parte stare, dalla parte degli oppressi, del popolo palestinese e ha il suo diritto di esistere".
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