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L'Uruguay chiede all'Onu il ritorno dei suoi soldati dal Congo

epa03483921 United Nations (UN) Peacekeepers from Uruguay aboard an armored truck take position as they guard the ariport in Goma, eastern Democratic Republic of Congo, 2D3 November 2012. The M23 rebels repeled an attack by the Congolese government forces in the town of Sake, forcing the government troops to pull back and retreat to Minova. Tens of thousands of residents fled Sake and surrounding areas after the heavy fighting the previous day. The number of IDPs (Internally Displaced Person) has drastically increased at a roadside IDP camp between Sake and Goma. EPA/DAI KUROKAWA
epa03483921 United Nations (UN) Peacekeepers from Uruguay aboard an armored truck take position as they guard the ariport in Goma, eastern Democratic Republic of Congo, 2D3 November 2012. The M23 rebels repeled an attack by the Congolese government forces in the town of Sake, forcing the government troops to pull back and retreat to Minova. Tens of thousands of residents fled Sake and surrounding areas after the heavy fighting the previous day. The number of IDPs (Internally Displaced Person) has drastically increased at a roadside IDP camp between Sake and Goma. EPA/DAI KUROKAWA
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MONTEVIDEO, 11 GIU - La ministra dell'Uruguay, Sandra Lazo, ha chiesto che si concretizzi al più presto il cambio del contingente uruguaiano di Caschi Blu in Congo. Lo ha fatto durante un incontro a Montevideo sulla cooperazione con autorità delle Nazioni Unite, riportano i principali media uruguaiani. Prendendo la parola durante la conferenza stampa dopo l'incontro, Lazo ha detto che "il tema ci preoccupa" e che esiste "la necessità urgente di effettuare quest'avvicendamento", precisando che il cancelliere uruguaiano Mario Lubetkin viaggerà questa settimana a New York per portare una lettera in cui esprimerà l'"esigenza" dell'Uruguay di concretizzare il cambio. "Al di là del buon rapporto che abbiamo con l'organismo internazionale, la missiva è di richiesta: abbiamo bisogno che i nostri membri del contingente possano effettuare il cambio. Ma se le Nazioni Unite non si occupano di riportarli, noi dovremo prendere misure e riportarli comunque". Sono circa 550 i soldati uruguaiani dei Caschi Blu coinvolti negli scontri del gruppo M23: quest'anno uno di loro è morto dopo un attacco dei ribelli, un altro per un arresto cardiaco, almeno 20 sono già rientrati in Uruguay a proprie spese e, due settimane fa, i loro familiari hanno consegnato una lettera al presidente Yamandú Orsi in cui esprimono la sensazione di "abbandono" che provano, sentendosi "ignorati" dalle autorità.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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