Italia e Estero

'Lista degli stupri' in un liceo di Roma, si indaga per istigazione a delinquere

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ROMA, 10 DIC - Sia la Procura ordinaria di Roma che quella per i Minorenni si muovono per la vicenda della "lista stupri", la scritta trovata in uno dei bagni del liceo classico Giulio Cesare, nel quartiere Trieste. I pm dei due uffici giudiziari, in coordinamento, hanno aperto fascicoli di indagine in cui si procede per il reato di istigazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale. Sul caso sono a lavoro da giorni gli uomini della Squadra Mobile e della Digos. Ai magistrati è stata trasmessa già una prima informativa sull'accaduto e il procedimento al momento è contro ignoti. Nei giorni successivi alla scoperta della lista shock, la preside della scuola è già stata convocata in Questura per essere ascoltata dagli inquirenti. Il sospetto, infatti, è che dietro l'elenco con i nomi di otto studentesse e di uno studente ci possa essere una ritorsione legata alle ultime elezioni studentesche. Per questo, dopo la dirigente Paola Senesi, sono stati convocati anche vicepreside e docenti per raccogliere elementi sul clima politico all'interno dell'istituto. A segnalare la scritta fu uno studente che fotografò la scritta. Il fatto venne poi denunciato dal collettivo Zero Alibi e dagli stessi rappresentanti di istituto. "Non riteniamo tale vile atto una mera bravata, bensì l'ennesima azione violenta e sessista - scrissero in una nota -. Fermamente combatteremo chi vuol far passare in sordina questo accadimento". Sul caso intervenne anche il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, auspicando anche provvedimenti: si tratta, per il ministro, di "un fatto grave che va indagato e sanzionato duramente. Con le nuove norme la scuola ha tutti gli elementi per procedere". Nei giorni scorsi una seconda 'lista' è comparsa anche sui bagni del liceo scientifico Vallisneri di Lucca. Nella scritta due nomi di ragazze. La preside è intervenuta per farla cancellare avviando contestualmente le verifiche.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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