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L'inchiesta sul disastro al distributore di Rieti

Le vittime sono due, ma potrebbe essercene una terza. Le fiamme si sono propagate durante le operazioni di travaso del gpl
I soccorsi sul luogo del disastro, a Rieti - Foto Ansa/Emiliano Grillotti
I soccorsi sul luogo del disastro, a Rieti - Foto Ansa/Emiliano Grillotti
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Sono ripresi stamattina i rilievi tecnici sul luogo dell'esplosione di un'autocisterna di gpl avvenuta ieri in un distributore sulla Salaria in provincia di Rieti. Il bilancio è di due morti e 18 feriti, di cui sei gravi. E potrebbe esserci ancora un disperso, secondo alcune segnalazioni, tra cui quella arrivata ieri sera a Chi l’ha visto?.

La Procura ha intanto aperto un'inchiesta sull'accaduto.

«È stato terribile - raccontano i residenti delle abitazioni a ridosso della strada -. Abbiamo sentito un boato fortissimo, pensavamo fosse il terremoto».

Era da poco passata l'ora di pranzo quando l'autocisterna è stata avvolta dalle fiamme, probabilmente propagatesi durante le operazioni di travaso del gpl. L'allarme è scattato quasi immediatamente e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. I primi ad arrivare sono stati quelli della squadra di Monte Libretti, ai quali si aggiunge il collega Stefano Colasanti, solo di passaggio nel tragitto che l'avrebbe dovuto portare a Monterotondo, a nord di Roma, per far revisionare un mezzo dei pompieri. Ha visto la situazione d'emergenza e si è fermato per dare aiuto. I pompieri hanno provato a domare le fiamme, ma l'esplosione li ha travolti, scaraventandoli a decine di metri di distanza. 

Per Colasanti non c'è stato niente da fare, mentre 7 vigili del fuoco sono rimasti feriti, insieme con altre 11 persone, tra cui alcuni operatori del 118. 

Le fiamme, raccontano gli inquirenti, hanno oltrepassato la Salaria propagandosi per un centinaio di metri, a due passi dalle case. E proprio lì è stato trovato il cadavere della seconda vittima dell'esplosione, ancora da identificare.

 

 

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