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Legale Sempio, indagini difensive? Già le 'offensive' sono nulla

Andrea Sempio esce dalla caserma dei Carabinieri Montebello di via Vincenzo Monti accompagnato dai suoi avvocati, Milano 13 Marzo 2025 ANSA/MATTEO CORNER
Andrea Sempio esce dalla caserma dei Carabinieri Montebello di via Vincenzo Monti accompagnato dai suoi avvocati, Milano 13 Marzo 2025 ANSA/MATTEO CORNER
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MILANO, 01 GIU - L'avvocato Massimo Lovati, che difende Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto del 2007 risponde con una battuta su che cosa la difesa sia facendo in vista anche del 17 giugno quando comincerà l'incidente probatorio sui reperti valorizzati da nuove tecniche scientifiche oppure mai valutati in relazione al delitto per il quale è stato condannato in via definitiva a 16 anni l'allora fidanzato di Chiara, Alberto Stati. Lovati non ha quindi intenzione di chiedere che sia prelevato il dna ad altri oltre a quello delle persone indicate dal gip di Pavia per la "comparazione" tra tutti i dna estrapolati per "accertarne l'eventuale corrispondenza o compatibilità con il profilo genetico" di Sempio, di Stasi, dei componenti "di sesso maschile della famiglia Poggi" e di tutte le persone alle quali oggi sono stati allargati i prelievi. Si tratta delle gemelle Cappa e Marco Panzarasa, Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, fino al medico legale dell'epoca, a tre investigatori della prima inchiesta e a i soccorritori che arrivarono nella villetta. A questo proposito la difesa Sempio aveva sollevato un'unica questione riguardante la "catena di custodia", ossia il modo in cui tutti i reperti negli anni sono stati conservati.

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