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Legale, 'Argentino era fragile, avevo chiesto una perizia'

Persone in preghiera sul luogo dell’omicidio di Sara Campanella. Messina, 02 aprile 2025. ANSA/CARMELO IMBESI
Persone in preghiera sul luogo dell’omicidio di Sara Campanella. Messina, 02 aprile 2025. ANSA/CARMELO IMBESI
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MESSINA, 07 AGO - "L'ultima volta l'ho incontrato in carcere lunedì. Mi ha detto: "sai Peppe qui dentro non è semplice'. Io sapevo che Stefano era un ragazzo molto fragile che sarebbe bastato nulla nel far saltare quel minimo di serenità che aveva riacquistato, perciò avevo chiesto una perizia psichiatrica. Forse alla luce di quello che è successo non era poi così sbagliato". Lo afferma l'avvocato Giuseppe Cultrera, il legale di Stefano Argentino, il 27enne detenuto per il femminicidio della collega di università, Sara Campanella, di 22 anni, che ieri si è tolto la vita nel carcere di Messina. "I genitori non parlano, sono distrutti. La madre è da ieri è sedata -aggiunge - ora pensano solo a seppellire Stefano". Il ragazzo da due settimane era in regime carcerario comune dopo mesi di alta sorveglianza per il rischio suicidio. Ieri in cella con lui c'era un ottantenne. Gli altri erano andati fuori per la socialità.

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