Italia e Estero

L'Aifa approva la terza dose di vaccino per le persone fragili

Nel provvedimento «non viene inclusa la popolazione generale, in attesa che Ema valuti i dati delle aziende produttrici di Pfizer e Moderna»
Approvate le terze dosi di Pfizer o Moderna per i fragili - Foto Ansa/Epa/Stephanie Lecocq/Pool © www.giornaledibrescia.it
Approvate le terze dosi di Pfizer o Moderna per i fragili - Foto Ansa/Epa/Stephanie Lecocq/Pool © www.giornaledibrescia.it
AA

Il Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), convocato in via d'urgenza, «ha approvato all'unanimità l'utilizzo di una dose aggiuntiva di vaccino ad mRna (terza dose). Il provvedimento riguarda soggetti con immunosoppressione grave, in accordo alla valutazione del medico curante, quali ad esempio trapiantati, oncologici, dializzati oltre che gli anziani (over 80) e i ricoverati nelle Rsa». Per gli operatori sanitari il richiamo «è previsto in condizioni di particolare esposizione a rischio».

La delibera di approvazione segue analogo parere già espresso dal Comitato Tecnico Scientifico nazionale della Protezione Civile e il parere della Commissione tecnico Scientifica Aifa reso in data odierna. La vaccinazione aggiuntiva prevista nella delibera, spiega l'Aifa, «sarà resa disponibile mediante inserimento dei vaccini Comirnarty (BioNTech/Pfizer) e Spikevax (Moderna) nell'elenco di cui alla L. 648/96 con spesa a carico di apposito fondo del Ministero della Salute dedicato all'acquisto di farmaci e vaccini Covid, in analogia a quanto già avvenuto per la disposizione emergenziale all'uso degli anticorpi monoclonali anti Sars-CoV-2».

Nel provvedimento, precisa l'Aifa, «non viene inclusa la popolazione generale in attesa che Ema valuti i dati forniti dalle aziende produttrici dei suddetti vaccini». «L'estensione di tale misura a livello nazionale - conclude Aifa - assunta anticipatamente rispetto alla posizione Ema, si configura come un importante atto di sanità pubblica teso a tutelare la popolazione più esposta al rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia