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'La serie tv si basa sulla mia vita', messicana denuncia Netflix

La regina del Sud, 'difficile vivere col soprannome trafficante'
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CITTA' DEL MESSICO, 31 AGO - Una donna messicana i cui legami con i narcotrafficanti le sono valsi il soprannome di "Regina del Pacifico" ha chiesto un risarcimento a Netflix per uno spettacolo pluripremiato che secondo lei è basato sulla sua vita.

Sandra Avila Beltran ha presentato una denuncia all'agenzia di proprietà intellettuale del Messico sostenendo che il personaggio Teresa Mendoza in "La Reina del Sur" (La Regina del Sud) è ispirato alla sua stessa storia.

Avila Beltran vuole il 40 percento dei diritti d'autore da Netflix e dalla rete televisiva in lingua spagnola Telemundo, ha detto il suo avvocato Israel Razo a Milenio TV, spiegando che la serie ha danneggiato la reputazione della 61enne. "Vivere con il soprannome di un trafficante di droga è molto difficile", ha detto. In risposta, Netflix e Telemundo hanno affermato che la vita di Avila Beltran è "una questione di interesse pubblico", quindi non ci sono motivi per una causa.

La donna è stata arrestata per la prima volta a Città del Messico nel 2007 col compagno, Juan Diego Espinosa, accusato di essere un intermediario del cartello della droga di Sinaloa e dei trafficanti colombiani. Avila Beltran, il cui soprannome deriva da una ballata sulla droga scritta in suo onore , è stata rilasciata nel 2015 dopo che un giudice messicano ha stabilito che non poteva essere processata due volte per lo stesso crimine.

"La Reina del Sur" è basato sull'omonimo romanzo dello scrittore spagnolo Arturo Perez-Reverte su una donna messicana legata ai signori della droga. La seconda stagione della serie televisiva ha vinto un International Emmy Award per il miglior programma in prima serata negli Stati Uniti in lingua non inglese nel 2020.

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