Italia e Estero

La Lombardia avvia la macchina operativa. E sul Pnrr è subito «duello bresciano»

Del Bono: «Regione e Roma rischiano di farci perdere i fondi». Caparini: «Chieda ai suoi compagni di partito»
La sede di Regione Lombardia - © www.giornaledibrescia.it
La sede di Regione Lombardia - © www.giornaledibrescia.it
AA

Il clima, in fase di avviamento, è rimasto finora incastrato - quasi congelato - in fase fair play. Non tanto all’interno delle coalizioni (dove i cenci sono volati eccome), quanto tra le due corazzate sedute ai lati opposti dell’Aula. Se l’opposizione in Regione Lombardia saprà fare squadra per tenere testa al centrodestra di governo è presto per dirlo: «La legislatura è iniziata con grande lentezza e c’è la grossa incognita di quanto effettivamente peserà la leadership di Fratelli d’Italia» confermano i dem.

Ma è una verifica che - insieme al debutto dell’alleanza tra centrosinistra e Movimento 5 stelle - non tarderà ancora molto ad arrivare, perché il banco di prova vero sarà il lavoro all’interno delle Commissioni consiliari, la cui geografia è ora definita. Sono tre le presidenze affidate ai bresciani: Davide Caparini (Lega) è alla regia del bilancio, Floriano Massardi (Lega) dell’agricoltura e Paola Pollini (M5s) guida la Commissione speciale antimafia. Due, invece, i vice: Carlo Bravo (FdI) sarà al fianco di Massardi e Diego Invernici (FdI) è vice della Commissione Sociale, casa e famiglia.

La definizione delle squadre e degli ambiti di lavoro rompe così ufficialmente le righe delle riverenze istituzionali e apre la diga dei duelli politici su Pnrr, piano cave e trasporti. A partire proprio da Brescia.

Botta

A fare il punto sulle patate bollenti da affrontare è Emilio Del Bono, vicepresidente dell’Aula (in quota Pd) e seduto nelle Commissioni ordinarie affari istituzionali, pianificazione territoriale e trasporti e dell’organismo speciale dedicato ad autonomia e Piano nazionale di ripresa e resilienza: «Uno dei temi più delicati è l’utilizzo dei fondi Pnrr, perché siamo in ritardo sparato. E questo non a causa dei Comuni, che stanno mettendo a terra i progetti con le fasi di appalto: se perderemo quei finanziamenti la colpa sarà di Regione e Governo». Per supportare la sua tesi Del Bono sfodera i numeri messi a disposizione dall’Anci, dai quali emerge che gli enti locali hanno avviato 35mila gare, le Regioni 220 e i Ministeri 120.

«In Europa non ci faranno sconti. E ricordo che tra i fondi Pnrr di casa nostra ci sono 360 milioni di euro per l’ospedale Civile e le risorse che servono per le Case di comunità. C’è un ritardo molto importante sul fronte regionale che rischia di fare saltare il banco. L’Asst Spedali Civili deve presentare il progetto di riqualificazione, così come servono i disegni delle quattro Case comunità cittadine: io gli atti definitivi non li ho mai visti. Sia chiaro - è l’arringa di Del Bono -: non possiamo permetterci di perdere neppure un euro, perché quei soldi ci sono stati dati dall’Ue per colmare dei ritardi conclamati. Io sono disponibile ad avviare dei tavoli di lavoro comuni, perché se si continua così a rimetterci sarà il territorio».

...E risposta

Un affondo di fronte al quale il presidente della Commissione Bilancio Davide Caparini non resta silente: «Non c’è alcuna contrapposizione tra Comuni e Regione, tanto è vero che opere del valore di miliardi di euro sono state realizzate dagli enti locali proprio grazie alla programmazione dei fondi fatta dalla Regione». Qualche dato lo sfodera anche l’ex assessore: «Per le opere pubbliche penso ai 4,2 miliardi del piano Lombardia, senza contare che ci sono 9 miliardi già impegnati sul Pnrr e che è stata finanziata la M5 di Milano, verso Monza, opera da un miliardo».

Sul fronte politico, Caparini risposta la palla nel campo avversario: «Il problema vero - dice - è che il piano presentato dal Governo giallorosso, e validato dalla Commissione europea, è stato scritto senza nemmeno consultare Regioni e Comuni, che infatti hanno protestato prima con Conte e poi con Draghi. Per avere la conferma di questo, Del Bono chieda ai suoi compagni di partito: l’ottimo Bonaccini per le Regioni e Decaro per l’Anci fecero una battaglia campale, poi persa, a favore delle nostre ragioni. Le chiacchiere stanno a zero, in Regione bisogna lavorare, non alimentare con superficialità le divisioni». La legislatura è iniziata.

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia