Italia e Estero

La Commissione europea promuove il Recovery plan dell'Italia

Da Bruxelles voti alti al Piano nazionale di ripresa e resilienza: in arrivo 25 miliardi di euro entro luglio
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il premier Mario Draghi - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il premier Mario Draghi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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La Commissione europea promuove il Recovery Plan italiano. Da Bruxelles arrivano voti alti al Piano nazionale di ripresa e resilienza e assicurano così all'Italia 25 miliardi di euro entro luglio. In totale, al Paese arriveranno gradualmente 191,5 miliardi fino al 2026, che consentiranno di sbloccare riforme importanti e investimenti ingenti.

Bruxelles ne è convinta e per questo ha assegnato al Pnrr italiano tutte A, tranne una B. Sarà la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a svelare ufficialmente la pagella italiana oggi a Roma, durante il suo incontro a Cinecittà con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Su undici capitoli esaminati, la valutazione del Pnrr italiano conterrà dieci A, in quanto per la Commissione «rappresenta una risposta bilanciata e completa alla situazione economica e sociale», e «contribuisce in maniera efficace ad affrontare le sfide identificate dalle raccomandazioni» specifiche della Ue. In particolare, vengono valutati positiviamente il piano per crescita e creazione di posti di lavoro, e la resilienza economica, sociale ed istituzionale. In più, le misure italiane in tema ambientale sono state giudicate in linea con quelle europee: il 37% ddel Pnrr sarà destinato a misure per la transizione climatica, tra cui progetti di efficientamento energetico degli edifici (Superbonus) e per favorire la concorrenza nel mercato del gas e dell'elettricità, e il 25% al digitale, con misure per la digitalizzazione delle imprese, incentivi fiscali per la transizione 4.0, la banda larga e il sostegno a ricerca e innovazione).

A detta di Bruxelles, il Pnrr avrà un «impatto duraturo» sull'Italia che è anche riuscita ad assicurare un «efficace monitoraggio» dell'attuazione del piano. L'unica B riguarda la voce «Costi», come per tutti gli altri Paesi: nessuno è riuscito a rispettare le rigide indicazioni, e quindi le stime si sono soprattutto basate su costi di misure simili, come nel caso del Pnrr italiano. 

 

Con l'ok della Commissione parte ora la sfida dell'attuazione del Pnrr. Nel 2021 partiranno più di un terzo delle linee di intervento in programma di qui al 2026, oltre 120 su 323, per una spesa totale di 13,8 miliardi dove la voce più consistente sono gli incentivi di Transizione 4.0 (oltre 1,7 miliardi quest'anno) ma che saranno distribuiti anche per l'avvio di tanti cantieri, come quelli per il rilancio di Cinecittà.

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