Italia e Estero

Jafar Panahi, 'intrappolato fuori dall'Iran, proverò a tornare'

epa12132911 Palme D'Or winner Jafar Panahi speaks during the winners' press conference after the closing and awards ceremony of the 78th annual Cannes Film Festival, in Cannes, France, 24 May 2025. EPA/VICTOR BOYKO / POOL *** Local Caption *** CANNES, FRANCE - MAY 24: Jafar Panahi speaks during the Palme D'Or winners press conference at the 78th annual Cannes Film Festival at Palais des Festivals on May 24, 2025 in Cannes, France. (Photo by Victor Boyko/Getty Images)
epa12132911 Palme D'Or winner Jafar Panahi speaks during the winners' press conference after the closing and awards ceremony of the 78th annual Cannes Film Festival, in Cannes, France, 24 May 2025. EPA/VICTOR BOYKO / POOL *** Local Caption *** CANNES, FRANCE - MAY 24: Jafar Panahi speaks during the Palme D'Or winners press conference at the 78th annual Cannes Film Festival at Palais des Festivals on May 24, 2025 in Cannes, France. (Photo by Victor Boyko/Getty Images)
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ROMA, 18 GIU - "Due settimane fa sono stato invitato al Sydney Film Festival. La guerra è iniziata pochi giorni fa. Da quel giorno, ho cercato un modo per tornare a casa, dalla mia famiglia e soprattutto da mia madre. La chiusura delle frontiere aeree e terrestri mi ha di fatto intrappolato fuori dalla mia patria. Ho fatto del mio meglio per tornare, ma è stato inutile. Tuttavia, ci riproverò". Lo scrive sui social il regista dissidente iraniano Jafar Panahi, Palma d'Oro all'ultimo festival di Cannes con A Simple Accident, che ieri aveva chiesto con forza "la fine immediata della devastante guerra tra Repubblica Islamica e regime israeliano", auspicando "lo scioglimento immediato" del regime per fare spazio a "un governo popolare, reattivo e democratico" e l'intervento dell'Onu per fermare gli attacchi. "Questa situazione - sottolinea oggi Panahi - è profondamente dolorosa e mette a rischio la mia vita; non solo per l'inevitabile distanza da casa, ma anche per il senso di impotenza di fronte alla sofferenza delle persone che vengono sacrificate ogni giorno nel cuore di questa guerra. Quando il destino di una nazione è ostaggio di ambizioni e brama di potere, ciò che ci rimane è solo rabbia, tristezza e la pesante responsabilità di dire la verità alle generazioni future".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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