Jacobs ascoltato da pm, 'mi spiavano ed io ero all'oscuro'

MILANO, 11 GIU - Marcell Jacobs, il velocista che ha vinto due ori olimpici a Tokyo 2020, è stato sentito oggi pomeriggio dagli inquirenti come "persona offesa" in un filone dell'inchiesta della Dda di Milano e della Dna sul caso delle cyber-spie di Equalize e, in particolare, quello sul presunto spionaggio ai suoi danni. Si tratta della tranche che vede indagato Giacomo Tortu, fratello del velocista Filippo (non indagato), per concorso in intercettazioni abusive. L'audizione di Jacobs, da quanto si è saputo, proseguirà a luglio, perché oggi non si è potuto completarla. Stando a quanto riferito, il campione dei 100 metri avrebbe spiegato che ovviamente lui era completamente all'oscuro di quell'attività illecita ai suoi danni. Secondo l'accusa, emersa dalle indagini del pm Francesco De Tommasi e dei carabinieri, sarebbe stato Giacomo Tortu a commissionare al gruppo dell'agenzia di investigazione e, in particolare, a Carmine Gallo, l'ex superpoliziotto morto lo scorso marzo, l'acquisizione di informazioni. Informazioni, riferibili al 2020 e al 2021, su esiti di analisi del sangue di Jacobs - oro olimpico anche in staffetta e proprio con Tortu e mai coinvolto in vicende di doping - e su contenuti di telefonate e chat tra lui e il suo staff, tra cui pure l'allenatore e il nutrizionista.
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