Italia e Estero

Italia ferma, cresce solo il debito pubblico

I numeri dell'Istituto nazionale di statistica fotografano una situazione difficile, al di sotto delle previsioni già limate al ribasso
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L’economia italiana rallenta fino a fermarsi. Nel secondo trimestre il Pil registra una crescita zero rispetto al trimestre precedente, a sorpresa non solo rispetto alle previsioni ma anche rispetto al contesto europeo, che comunque cresce - seppur poco - in linea con le attese. E come se non bastasse il debito pubblico segna un nuovo record, arrivando sempre più vicino a 2.250 miliardi.
 
Ma il Tesoro rassicura: il dato sul Pil fermo «non costituisce una sorpresa», così come non stupisce il volume del debito. Dopo i dati negativi degli ultimi giorni ieri è stato il Pil a confermare le magagne dell’economia italiana: nel secondo trimestre, rileva l’Istat nella stima preliminare, il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% rispetto al secondo trimestre 2015.
 
Numeri inferiori alle attese (Confindustria aveva preventivato un +0,3%) e non proprio incoraggianti, considerato anche che il periodo aprile-giugno 2016 ha avuto una giornata lavorativa in più rispetto sia al trimestre precedente che al secondo trimestre 2015. Avanti di questo passo, se nei prossimi due trimestri si dovesse registrare una variazione congiunturale nulla, il Pil del 2016 si fermerà a +0,6%, al di sotto delle principali previsioni già limate al ribasso (+0,9% per l’Fmi; per Bankitalia sotto l’1%; mentre nel Def è ancora al +1,2% ma è probabile che venga rivisto al ribasso nel prossimo aggiornamento). 
Questo rischia di mettere in difficoltà il Governo: per Nomisma, infatti, ora si riduce ulteriormente lo spazio per una manovra espansiva ad autunno. E consumatori e sindacati tornano a chiedere alla politica uno scatto in avanti per dare nuovo impulso alla crescita. 
 
 

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