Italia e Estero

Istat, su autostrade liguri più alta percentuale morti incidenti

Il luogo dell'incidente sull'autostrada A10, Varazze, 01 marzo 2014. Lena avrebbe dovuto compiere quattro anni a fine marzo ma oggi è morta sull'A10, sbalzata dall'auto che stava guidando suo padre, un ragazzo di 33 anni, origini serbe nato in Germania e residente in Francia, che stava guidando da Cannes a Genova. Due-tre testacoda e Lena è volata via, sbattendo sul selciato, travolta da una seconda auto che stava passando. ANSA/STRINGER
Il luogo dell'incidente sull'autostrada A10, Varazze, 01 marzo 2014. Lena avrebbe dovuto compiere quattro anni a fine marzo ma oggi è morta sull'A10, sbalzata dall'auto che stava guidando suo padre, un ragazzo di 33 anni, origini serbe nato in Germania e residente in Francia, che stava guidando da Cannes a Genova. Due-tre testacoda e Lena è volata via, sbattendo sul selciato, travolta da una seconda auto che stava passando. ANSA/STRINGER
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GENOVA, 24 LUG - La Liguria è la Regione italiana con la più alta percentuale di morti in incidenti stradali lungo le autostrade rispetto al totale: 13 su 62 vittime del traffico nella Regione durante il 2024 si sono registrate lungo la rete ad alta velocità, pari al 21%, la quota restante è avvenuta nelle strade urbane o extraurbane. È il dato emerso da un'analisi dell'Istat sull'incidentalità stradale in Italia. Dei 3.030 morti in incidenti stradali in Italia nel 2024, 256 sono avvenuti in autostrada, pari all'8,4% del totale. Nessun guidatore è morto in autostrada nel corso dell'anno in Valle d'Aosta, Molise e Sardegna. Al secondo posto tra le Regioni più pericolose per quanto concerne la viabilità ad alta velocità c'è la Sicilia, dove 30 decessi su 240 sono avvenuti in autostrada pari al 12,5%, seguita dal Friuli Venezia Giulia con 9 su 73 pari al 12,3% e dalla Toscana con 23 morti su 188 pari al 12,2%. A ruota la Campania con 27 morti in autostrada su 261 totali pari al 10,3%, la Lombardia con 39 su 383 pari al 10,2%, l'Emilia Romagna con 27 su 273 pari al 9,9%, il Piemonte con 16 su 171 pari al 9,3%, il Trentino Alto Adige con 6 su 70 pari allo 8,5%, la Calabria con 7 su 96 pari al 7,3%, il Lazio con 23 su 319 pari al 7,2%, le Marche con 5 su 72 pari al 6,9%, l'Abruzzo con 6 su 86 pari al 6,9%, l'Umbria con 4 su 62 pari al 6,4%, il Veneto con 15 su 269 pari al 5,6%, la Basilicata con uno su 32 pari al 3,1% e la Puglia con 5 su 241 pari al 2,07%.

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