Italia e Estero

Iran propone accordo sicurezza con l'Organizzazione di Shanghai

epa12238684 A handout photo made available by the Iranian Foreign Ministry shows Chinese President Xi Jinping greeting Iranian Foreign Minister Abbas Araghchi (L) during a meeting ahead of the Shanghai Cooperation Organization (SCO) summit in Tianjin, China, 15 July 2025. EPA/IRANIAN FOREIGN MINISTRY HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
epa12238684 A handout photo made available by the Iranian Foreign Ministry shows Chinese President Xi Jinping greeting Iranian Foreign Minister Abbas Araghchi (L) during a meeting ahead of the Shanghai Cooperation Organization (SCO) summit in Tianjin, China, 15 July 2025. EPA/IRANIAN FOREIGN MINISTRY HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
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ISTANBUL, 15 LUG - L'Iran ha proposto all'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai di formare un'istituzione collettiva di sicurezza per rispondere a minacce di vario tipo subite dai vari Stati membri. "Formare un meccanismo permanente per monitorare, documentare e coordinare risposte ad aggressioni militari, atti di sabotaggio, terrorismo di Stato e violazioni della sovranità nazionale degli Stati membri" è una delle proposte avanzate dal capo della Diplomazia di Teheran, Abbas Araghchi, durante il vertice, in corso a Tianjin, dei ministri degli Esteri dell'organizzazione di cui fanno parte come Paesi membri, oltre a Cina e Iran, anche Kazakhstan, Kyrgyzstan, Russia, Tajikistan, Uzbekistan, India, Pakistan e Bielorussia. Secondo quanto riferisce Mehr, durante il Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, Araghchi ha proposto anche di "istituire un 'Centro Studi e Contrasto alle Sanzioni Unilaterali' incaricato di sviluppare strategie per contrastare le sanzioni economiche illegali e proteggere le catene di approvvigionamento, i sistemi bancari e gli scambi commerciali degli Stati membri; istituire un 'Forum Regionale per la Sicurezza di Shanghai' con la partecipazione delle agenzie di difesa e di intelligence degli Stati membri per affrontare minacce comuni come terrorismo, estremismo, criminalità organizzata e minacce informatiche" e di "approfondire l'integrazione mediatica e culturale tra gli Stati membri come mezzo per contrastare la guerra cognitiva e le narrazioni unilaterali promosse dai settori mediatici delle potenze egemoni".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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