Italia e Estero

India-Pakistan, quello scontro (simulato) che rivive ogni giorno

Ora tra i due Paesi è crisi vera. Ma alla frontiera di Attari–Wagah ogni giorno si rinnova uno scontro rituale con tanto di tifo. Ecco le foto
  • India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
    India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
  • India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
    India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
  • India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
    India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
  • India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
    India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
  • India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
    India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
  • India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
    India-Pakistan: ad Attar-Wagah lo scontro simulato - Foto di Nico Bonometti
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Attar-Wagah, Punjab. Terra storicamente contesa, con identità propria eppure tagliata in due dalla mezzanotte di quel lontano 15 agosto 1947, quando India e Pakistan separarono i propri destini. La crisi oggi in atto tra i due Stati è reale e sta creando scompiglio nello scacchiere geopolitico del Medioriente.

Eppure, anche in tempo di pace e quiete apparente, la divisione si rinnova ogni giorno in un rituale che viene compiuto da formazioni militari di entrambi i Paesi, proprio in questa località di frontiera, divenuta anche per questo meta turistica. È la simulazione dello scontro che purtroppo in questi giorni ha assunto drammaticità estrema.

La località, a circa una trentina di chilometri da Amritsar, rappresenta l’unica area di confine legale tra India e Pakistan e unisce le città di Attari e Wagah.

Quando scoccano le 18, ora locale, la cerimonia dell’ammainabandiera che precede la chiusura nottetempo della frontiera viene accompagnata dalla cerimonia - degna di un megamovie in salsa Bollywood - che dalla parata militare si trasforma quasi in un haka rugbistico di altre latitudini. Mezzora di coreografie e prove muscolari con soldati in uniformi sgargianti. Perché anche l'occhio può rivendicare tra Attari e Wagah l'orgoglio militare e patriottico. E, immancabili, due ali di folla: spettatori che ben presto, ai lati opposti del confine si trasformano in tifosi veri e propri.

La speranza è che presto quello delle 18 al confine del Punjab torni ad essere l'unico scontro fra i due Paesi

 

 

La chiusura del confine diventa l’occasione per mostrare i rispettivi muscoli e intimidire, anche se nel corso degli anni si è tramutato in un evento dal sapore quasi surreale.

L’area di frontiera dove si svolge la cerimonia è dotata di tribune per gli spettatori da entrambi i lati. Lo spettacolo è seguito da circa 25 mila persone che fanno il tifo per la propria squadra come allo stadio. Cori, urla e applausi sono il sottofondo dell’evento, una cantilena dove a farla da padrone sono gli incitamenti al Pakistan e a Hindustan Zindabad (lunga vita all’India).

L’ingresso alla cerimonia di chiusura del confine di Attari–Wagah è libero. Si consiglia di arrivare circa un’ora prima per trovare posto sulle tribune, dove sono previsti spazi separati per donne e uomini.

 

 

Forse tribune separate per sesso sono previste dal lato Pakistano. Ho partecipato alla cerimonia/show qualche anno fa dal lato Indiano, dove non esisteva alcuna separazione per sesso. Ad ogni modo estremamente curiosa e divertente. Il tutto a pochi metri dal monumento che ricorda gli innumerevoli morti delle due parti al momento della Partition!

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