Italia e Estero

Inchiesta urbanistica: legale società, 'edilizia paralizzata'

Una veduta dei cantieri sequestrati tra via Valtellina e via Lepontina, a Milano, 7 novembre 2024. Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf di Milano, in una delle molte inchieste sulla gestione urbanistica in città, ha sequestrato un'altra area urbana, all'angolo tra via Valtellina e via Lepontina, ossia il progetto "Scalo House", dove è stata realizzata una residenza universitaria e sono in corso di realizzazione due nuovi edifici. ANSA/ ANDREA FASANI
Una veduta dei cantieri sequestrati tra via Valtellina e via Lepontina, a Milano, 7 novembre 2024. Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf di Milano, in una delle molte inchieste sulla gestione urbanistica in città, ha sequestrato un'altra area urbana, all'angolo tra via Valtellina e via Lepontina, ossia il progetto "Scalo House", dove è stata realizzata una residenza universitaria e sono in corso di realizzazione due nuovi edifici. ANSA/ ANDREA FASANI
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MILANO, 29 LUG - Le indagini della Procura di Milano sull'urbanistica "scaturiscono dal contrasto interpretativo tra il Comune di Milano e la magistratura in merito all'applicazione della normativa edilizia vigente" e "tale divergenza interpretativa paralizza, di fatto, da oltre due anni numerosi progetti edilizi, arrecando danni significativi sia agli operatori del settore, sia alle famiglie coinvolte". Lo spiega in una nota l'avvocato Andrea Puccio, legale di Lepontina 7-9 Srl, società coinvolta in uno dei filoni d'inchiesta che nel maggio 2024 ha portato al sequestro dell'area, nel quartiere Isola, su cui doveva sorgere il "Giardino Segreto". Il legala precisa che "contrariamente a quanto erroneamente riportato" in alcune notizie di stampa "non è intervenuta alcuna dichiarazione di liquidazione giudiziale nei confronti di Lepontina 7-9 S.r.l., società che, invero, presenta un patrimonio netto positivo e vanta solidità economica, non avendo maturato debiti nei confronti di professionisti, imprese terze ed Erario (nei cui confronti, invece, vanta tuttora crediti fiscali)". La Società, chiarisce, "ha sempre operato nel pieno rispetto della legalità e onorerà tutti gli impegni assunti". A fronte di un'istanza "di liquidazione giudiziale avanzata da un promissario acquirente e dalla Procura", si legge ancora, la società "ha ritenuto di ricorrere volontariamente agli strumenti per la regolazione della crisi d'impresa. Tale scelta è stata unicamente dettata dalla volontà di garantire la più ampia tutela dei diritti patrimoniali dei promissari acquirenti, in assoluta coerenza con l'etica aziendale che ha da sempre caratterizzato Lepontina 7-9 srl, improntata al pieno rispetto della legalità, della trasparenza e degli impegni assunti verso le proprie controparti".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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