Italia e Estero

Inchiesta tv pirata sul web, arrivano prime condanne a Napoli

Un fermo immagine, tratto dal video della Guardia di Finanza del Nucleo speciale frodi tecnologiche, relativo al blitz delle Fiamme Gialle contro la pirateria televisiva, Napoli, 03 febbraio 2017. I finanzieri hanno scoperto tre centrali di trasmissione di programmi televisivi, gestite da una persona residente in Svizzera ma di fatto domiciliata nel quartiere di Scampia, che aveva creato una sofisticata infrastruttura per la decodifica del segnale delle pay tv. Le fiamme gialle hanno inoltre sequestrato 76 mila euro, ritrovato decine di fotocopie di documenti di persone del tutto ignare, vittime del furto di identità. L'indagine è volta al contrasto del crescente fenomeno della Iptv, cioè la trasmissione via web di eventi sportivi, film, serie televisive e concerti, senza possederne i diritti. E' stato accertato che venivano offerti programmi televisivi pirata sia in modalità 'streaming live', cioè in diretta, che in modalità on demand, a richiesta degli internauti. Quattro le persone denunciate. ANSA/ GDF +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
Un fermo immagine, tratto dal video della Guardia di Finanza del Nucleo speciale frodi tecnologiche, relativo al blitz delle Fiamme Gialle contro la pirateria televisiva, Napoli, 03 febbraio 2017. I finanzieri hanno scoperto tre centrali di trasmissione di programmi televisivi, gestite da una persona residente in Svizzera ma di fatto domiciliata nel quartiere di Scampia, che aveva creato una sofisticata infrastruttura per la decodifica del segnale delle pay tv. Le fiamme gialle hanno inoltre sequestrato 76 mila euro, ritrovato decine di fotocopie di documenti di persone del tutto ignare, vittime del furto di identità. L'indagine è volta al contrasto del crescente fenomeno della Iptv, cioè la trasmissione via web di eventi sportivi, film, serie televisive e concerti, senza possederne i diritti. E' stato accertato che venivano offerti programmi televisivi pirata sia in modalità 'streaming live', cioè in diretta, che in modalità on demand, a richiesta degli internauti. Quattro le persone denunciate. ANSA/ GDF +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
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NAPOLI, 20 GIU - Arrivano le prime condanne dal processo scaturito dall'inchiesta che nel dicembre 2024 ha consentito di smantellare una centrale Iptv dalla quale illegalmente venivano trasmessi sul web e sui social network palinsesti, serie televisive e altri contenuti d'intrattenimento delle principali piattaforme di streaming: il giudice per le indagini preliminare di Napoli Leda Rossetti ha condannato due presunti appartenenti all'associazione a delinquere. Si tratta di Cristian Fidato e di Anatoliy Perrotta, a cui sono stati comminati, rispettivamente, a quattro anni e quattro mesi di reclusione e a una multa di 22mila euro, e a un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa). L'indagine della Guardia di Finanza, svolta in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma e coordinata dal sostituto procuratore di Napoli Silvio Pavia e dal procuratore aggiunto Alessandro Milita (terza sezione - criminalità economica) consentì anche l'identificazione di oltre seimila clienti abbonati alla piattaforma illegale che fruivano illecitamente dei contenuti di Dazn, Sky, Amazon Prime Video e non solo. Tutti rischiano sanzioni amministrative previste dalla legge (fino a 5mila euro di multa), salvo ulteriori iniziative di richieste danni che potranno essere decise dai titolari dei diritti.

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