In Piemonte in aula piano socio-sanitario, 'nessuno rinunci alle cure'

TORINO, 16 DIC - Evitare che ci siano persone che rinunciano alle cure: è questo l'obiettivo principale del piano socio-sanitario 2025-2030 della Regione Piemonte. Lo ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, dando il via all'iter del documento in aula: "Abbiamo un allontanamento dalla sanità pubblica che si attesta all'8 per cento, un dato migliore della media, che è del 10 per cento, ma l'obiettivo è l'allontanamento zero". Tra le novità illustrate da Riboldi - in una seduta posticipata di un'ora per la mancanza del numero legale - ci sono il Corpo logistico sanitario piemontese (per trasportare anziani e giovani fragili verso strutture sanitarie) ma anche le figure del delegato "all'umanizzazione" in ogni ospedale e del "direttore sociosanitario". Quest'ultima sarà allo "stesso livello di direttore amministrativo e sanitario" e "andrà a valorizzare le competenze professionali del sistema". Inoltre "anche noi meritiamo di avere degli Irccs", gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, "per dare il giusto riconoscimento ai nostri professionisti. Per questo candidiamo sette strutture, dobbiamo metterci al livello delle altre regioni". Riguardo all'edilizia sanitaria, Riboldi ha parlato di "5 miliardi" per "modernizzare la sanità", perché "senza ospedali all'avanguardia non attiriamo le migliori professionalità". Nel piano trova spazio anche la "salute mentale, siamo consci che è uno dei temi su cui andiamo a costruire il futuro". Si punta molto anche "sulla sanità digitale" per il centro unico di prenotazioni, il fascicolo sanitario elettronico e "l'intelligenza artificiale che, primo caso in Italia" sarà a servizio del "follow up" del paziente. Il piano - ha spiegato Riboldi - non mira a tagli indiscriminati ma a ridurre le "spese improduttive", come gli affitti di locali non necessari, dai quali si possono ricavare "10 milioni l'anno". Fondi da destinare anche all'"estensione dello screening neonatale" e all'"odontoiatria solidale".
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