Italia e Estero

In Italia boom di IA per lavoro, in un anno dal 12% al 46%

Una studentessa nella nuova aula studio realizzata all'interno del parco la Casina del Salvi, recentemente ristrutturata, Roma, 14 maggio 2025. Costruita nel 1835 su progetto dell’architetto Gaspare Salvi, che si ispirava alla caffetteria del Valadier al Pincio, la Casina è stata oggetto di 6 mesi di lavori appena conclusi, diventando una coffee house con un’aula studio. Immersa nel verde, ha una vista mozzafiato sul Colosseo e sul Palatino. L’aula studio ha 38 postazioni dotate di wi-fi, tavoli attrezzati per la ricarica dei dispositivi e spazi relax. ANSA / DANILO SCHIAVELLA (simbolica, generica, studio, universita, universitari, ragazzi, computer, tecnologia, donna, pc)
Una studentessa nella nuova aula studio realizzata all'interno del parco la Casina del Salvi, recentemente ristrutturata, Roma, 14 maggio 2025. Costruita nel 1835 su progetto dell’architetto Gaspare Salvi, che si ispirava alla caffetteria del Valadier al Pincio, la Casina è stata oggetto di 6 mesi di lavori appena conclusi, diventando una coffee house con un’aula studio. Immersa nel verde, ha una vista mozzafiato sul Colosseo e sul Palatino. L’aula studio ha 38 postazioni dotate di wi-fi, tavoli attrezzati per la ricarica dei dispositivi e spazi relax. ANSA / DANILO SCHIAVELLA (simbolica, generica, studio, universita, universitari, ragazzi, computer, tecnologia, donna, pc)
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MILANO, 02 SET - L'uso dell'intelligenza artificiale sul lavoro in Italia è aumentato, passando dal 12% del 2024 al 46% attuale. Il 52% del top management dichiara di aver riscontrato benefici concreti, in particolare nella riduzione dei costi e nell'aumento dei profitti. Numeri che arrivano dalla seconda edizione dell'Ey Italy AI Barometer, ricerca che ha coinvolto 4900 professionisti provenienti da 9 Paesi europei, di cui 539 italiani, per indagare e analizzare l'attuale utilizzo che viene fatto dell'intelligenza artificiale nelle imprese. In Italia, l'adozione è trainata principalmente da strumenti per la produttività individuale, come la scrittura di testi (60%), gli assistenti vocali (47%) e i chatbot (40%). Esistono però delle incoerenze. Ad esempio, il 59% dei manager ha aumentato l'uso dell'IA, mentre il dato dei dipendenti scende al 39%. I primi hanno inoltre una conoscenza avanzata del contesto aziendale in cui l'IA è inserita (74%), a fronte di un numero minore dei dipendenti (47%). Il disallineamento è anche nella percezione della formazione: se quasi il 50% del top management ritiene che i dipendenti siano stati formati adeguatamente, solo il 20% di questi concorda. Ci sono poi dei fattori di preoccupazione, come la sicurezza e la protezione dei dati (53%), la user experience (40%) e i costi (32,5%). Nonostante le paure, il 64% dei lavoratori italiani sta investendo nella propria formazione sull'IA, la percentuale più alta tra i paesi europei analizzati. La maggior parte di loro si sta formando in modo privato (26%), professionale (22%), o in entrambe le modalità (16%).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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