Italia e Estero

Il papa: «Nel 2020 aprirò gli archivi vaticani di Pio XII»

La decisione è stata condivisa nell'udienza con i dipendenti dell'archivio: «La Chiesa non teme la Storia»
Papa Francesco - Foto Giuseppe Lami per Ansa
Papa Francesco - Foto Giuseppe Lami per Ansa
AA

«Ho deciso che l'apertura degli archivi vaticani per il Pontificato di Pio XII avverrà il 2 marzo 2020, a un anno esatto di distanza dall'ottantesimo anniversario dell'elezione al soglio di Pietro di Eugenio Pacelli».

Così il papa nell'udienza ai superiori, i dipendenti e i collaboratori dell'archivio segreto vaticano il cui «costante e non lieve impegno», ha detto Francesco, «mi permette oggi, in ricordo di quella significativa ricorrenza, di annunciare la mia decisione di aprire alla consultazione dei ricercatori la documentazione archivistica attinente al pontificato di Pio XII, sino alla sua morte, avvenuta a Castel Gandolfo il 9 ottobre 1958».

«Assumo questa decisione - ha spiegato il Pontefice - sentito il parere dei miei più stretti collaboratori, con animo sereno e fiducioso, sicuro che la seria e obiettiva ricerca storica saprà valutare nella sua giusta luce, con appropriata critica, momenti di esaltazione di quel Pontefice e, senza dubbio anche momenti di gravi difficoltà, di tormentate decisioni, di umana e cristiana prudenza, che a taluni poterono apparire reticenza, e che invece furono tentativi, umanamente anche molto combattuti, per tenere accesa, nei periodi di più fitto buio e di crudeltà, la fiammella delle iniziative umanitarie, della nascosta ma attiva diplomazia, della speranza in possibili buone aperture dei cuori».

«La Chiesa non ha paura della storia, anzi, la ama - ha affermato il papa -, e vorrebbe amarla di più e meglio, come la ama Dio! Quindi, con la stessa fiducia dei miei predecessori, apro e affido ai ricercatori questo patrimonio documentario».

«Mentre vi ringrazio ancora per il lavoro compiuto», ha aggiunto rivolto al personale dell'archivio segreto vaticano, «vi auguro di proseguire nell'impegno di assistenza ai ricercatori - assistenza scientifica e materiale - e anche nella pubblicazione delle fonti pacelliane che saranno ritenute importanti, come del resto state già facendo da alcuni anni».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia