Italia e Estero

Il Papa in Belgio, gli abusi sono una vergogna, chiedo perdono

epa11627833 Pope Francis (C), alongside Queen Mathilde (C-L) and King Philippe (C-R) delivers a speech to the authorities, the constituted bodies and civil society at Castle of Laeken, the official residence of the Belgian royal family, in Laken, near Brussels, Belgium, 27 September 2024. The pontiff is in Brussels on a trip to 'the heart of Europe' to discuss the continent's role in the world. The pastoral visit to Brussels, focusing on the celebrations of the 600th anniversary of the Catholic University of Leuven in Belgium, will last until 29 September. EPA/OLIVIER HOSLET
epa11627833 Pope Francis (C), alongside Queen Mathilde (C-L) and King Philippe (C-R) delivers a speech to the authorities, the constituted bodies and civil society at Castle of Laeken, the official residence of the Belgian royal family, in Laken, near Brussels, Belgium, 27 September 2024. The pontiff is in Brussels on a trip to 'the heart of Europe' to discuss the continent's role in the world. The pastoral visit to Brussels, focusing on the celebrations of the 600th anniversary of the Catholic University of Leuven in Belgium, will last until 29 September. EPA/OLIVIER HOSLET
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CITTÀ DEL VATICANO, 27 SET - La piaga della pedofilia nella Chiesa irrompe nel primo giorno di visita ufficiale del Papa in Belgio. Il problema è molto sentito con centinaia di vittime che chiedono giustizia. Francesco, parlando al Palazzo Reale di Laeken alle autorità, ha assicurato tutta la vicinanza della Chiesa. Gli abusi sono "la vergogna che oggi tutti noi dobbiamo prendere in mano, dobbiamo chiedere perdono, risolvere il problema degli abusi contro i minori". "La Chiesa deve vergognarsi e chiedere perdono e cercare di risolvere questa situazione" perché "queste cose non succedano più", ha detto il Papa nel discorso alle autorità del Belgio paragonando i pedofili della Chiesa ad Erode. Il Re del Belgio Philippe, parlando della "indicibile tragedia degli abusi sessuali nella Chiesa", ha ricordato che "dei bambini sono stati orribilmente feriti, segnati per la vita. Lo stesso dicasi per le vittime di adozione forzata. C'è voluto così tanto tempo perché le loro grida venissero ascoltate e riconosciute. C'è voluto così tanto tempo per cercare la via, per 'riparare' l'irreparabile". Il re riconosce gli sforzi fatti dalla Chiesa ma chiede che vengano "perseguiti con determinazione, senza sosta". Forte anche l'appello del premier: "Dobbiamo tentare di risolvere questi case senza tacerli", "non basta parlarne", "bisogna fare dei passi concreti, bisogna fare tutto il possibile". "Lei ha il diritto di sapere la verità su questi reati - ha detto Alexander De Croo rivolgendosi direttamente al Papa - che vanno portati alla luce. Bisogna arrivare alla giustizia".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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