Italia e Estero

Il Mise rassicura: climatizzatori, nessuna tassa per case

Il Mise ridimensiona l'allarme lanciato dalle associazioni di consumatori: la tassa sui climatizzatori interessa pochi
Un climatizzatore in funzione (archivio)
Un climatizzatore in funzione (archivio)
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La notizia della introduzione di una tassa sui climatizzatori e sulla loro manutenzione, stigmatizzata come foriera di un esborso di circa 200 euro a famiglia, diffusa sulla scorta di un intervento di Federconsumatori ed Adusbef, trova una sostanziale ridefinizione grazie all'intervento del ministro dello Sviluppo Economico, seguito alle polemiche politiche sorte nelle scorse ore.

La maggior parte dei condizionatori non ha l’obbligo del libretto di impianto e manutenzione in quanto non supera la potenza di 12kW. Una potenza necessaria ad ambienti di non meno di 160 mq. È quanto precisa il ministero dello Sviluppo economico in merito a notizie pubblicate su organi di stampa. Il dicastero comunica altresì che l’Italia ha introdotto, al fine di adeguarsi alle direttive europee, prescrizioni per il miglioramento dell’efficienza energetica nel condizionamento per tutelare l’ecosistema e favorire risparmio economico e competitività.

Quanto a impianti di maggior potenza installati presso gli esercizi commerciali, occorre evidenziare che a fronte della spesa per la corretta manutenzione, vi sono importanti vantaggi. Infatti, oltre a garantire la sicurezza, la riduzione dei consumi per il miglioramento dell’efficienza comporta una riduzione della spesa per la bolletta energetica.

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