Italia e Estero

Il futuro dei giovani è nel lavoro in proprio: cosa ne pensi?

Nei settori in crescita il numero di giovani titolari d'impresa è salito del 32%. Secondo voi è il futuro lavorativo di ragazzi e ragazze?
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L'Italia non è solo il Paese dei Neet. Oggi gli «Eet» (Employed-Educated and Trained), i giovani titolari d'impresa che ce la fanno, sfruttano le competenze acquisite e guardano all’attività d’impresa sono 175.000. Questi i dati del focus sul lavoro redatto da Censis-Confcooperative. 
In Italia, continua lo studio Censis-Confcooperative, «ci sono settori in crescita, in cui le imprese guidate dai giovani mostrano un saldo positivo». 
Considerando solo i settori in cui si manifesta una dinamica positiva, «tra il 2009 e il 2016 i titolari d'impresa giovani aumentano del 32%, passando da 27.335 a 36.079». Analizzando i diversi settori, questa dinamica positiva «vede crescere del 53,4% il numero dei giovani titolari d'impresa nei servizi d’informazione e altri servizi informatici, del 51,5% nei servizi per edifici e paesaggio, del 25,3% nei servizi di ristorazione», prosegue lo studio Censis-Confcooperative, citando anche le attività legate alla gestione di alloggi per vacanze e altre strutture per soggiorni brevi in cui «l'incremento dei giovani imprenditori è del 55,6%». Raddoppiano, inoltre, i giovani che aprono imprese «nelle attività di supporto per le funzioni d'ufficio e i servizi alle imprese (+113,3%)».

EMBED [Lavorare in proprio: è il futuro dei giovani?]

 

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