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Il caso della scuola in cui non si festeggia il Natale

Il dirigente di un istituto di Rozzano ha trasformato il "Concerto di Natale" in "Concerto di Inverno" rinviandolo a dopo le vacanze
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Il Concerto di Natale, si è trasformato in un Concerto di Inverno in nome della laicità. Saranno eseguite canzoni di Sergio Endrigo e filastrocche di Gianni Rodari, e non si svolgerà più negli ultimi giorni prima della chiusura della scuola per le vacanze natalizie, ma il 21 gennaio

Qualche genitore protesta, si scatenano le reazioni politiche e il caso esce dai confini di Rozzano, nel Milanese, dove è esploso ieri.

«Le beghe degli adulti non devono ricadere sui bimbi e a me interessa solo che a scuola ogni momento sia condivisibile per tutti e che nulla possa creare imbarazzo o disagio a qualcuno», replica tranquillo Marco Parma, 63 anni, anni fa candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle, preside dell’Istituto comprensivo di via Garofani, al centro del nuovo caso prenatalizio.

Nella scuola ci sono un migliaio di iscritti tra elementari e medie, il 20% dei quali è di origine straniera.

La protesta questa volta è partita da alcune mamme («due o tre...» puntualizza il preside), che si erano offerte di andare a insegnare canti natalizi per le festicciole di auguri nelle singole classi, visto che a scuola non erano stati organizzati altri eventi. I bambini delle elementari infatti terranno il loro Concerto di Inverno a gennaio, quelli delle medie potranno organizzare il saggio natalizio, il 17 dicembre, ma al Teatro Fellini, quindi fuori dalla scuola. Ma anche a questa richiesta il preside ha detto no. 

Del caso si occupa l’Ufficio scolastico territoriale. «In relazione alla segnalazione, pervenuta anche a questo Ufficio, si ritiene di precisare - si legge nella nota del dirigente Marco Bussetti - che sono già in corso le opportune verifiche. Questo al fine di accertare il reale svolgimento dei fatti, al di là delle semplici segnalazioni».

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