Italia e Estero

I sindaci all'attacco contro la 'palude burocratica'

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NAPOLI, 23 GIU - Per l'80% dei sindaci la complessità delle norme è il principale ostacolo al funzionamento efficiente del comune, ancora più della cronica scarsità di risorse umane e finanziarie. Lo rileva il rapporto "Il sentiment dei Sindaci" curato da Noto Sondaggi su un campione di 800 sindaci e presentato durante il Forum Asmel "Troppe norme, nessuna norma", svoltosi oggi a Napoli. Per l'87% dei primi cittadini, le norme e gli adempimenti pensati per comuni di grandi dimensioni mal si conciliano con le esigenze dei comuni medi e ancor meno con quelli dei piccoli. Asmel, Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, da tempo pone al centro delle proprie iniziative l'eccesso di burocrazia. Dalla rilevazione di Noto Sondaggi emerge che per l'80% dei sindaci la farraginosità delle norme riduce la trasparenza dell'azione amministrativa e rischia di allontanare le migliori energie e i migliori talenti. Non solo, per l'86% dei sindaci l'eccessivo appesantimento burocratico imposto dagli enti finanziatori genera ritardi sia nell'espletamento degli appalti sia nei pagamenti agli aggiudicatari. È quindi necessario un totale cambio di passo per andare incontro alle necessità e ai bisogni più stringenti delle amministrazioni comunali. Un'altra importante testimonianza di come troppe leggi, spesso di dubbia qualità, producano un effetto negativo sull'economia viene da Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale che in occasione del Forum di Asmel ha sottolineato "Per il loro numero, per il modo in cui sono scritte, per il loro accavallarsi, per la loro frequente obsolescenza, per la diversità delle interpretazioni che se ne danno, le norme sono diventate sempre più un impaccio, sia per cittadini e imprese, sia per chi deve governare, a livello nazionale e a livello locale. Per uscire da questa situazione occorre seguire l'esempio francese e abituarsi all'idea che i precedenti possono essere abbandonati, a cominciare da quello che ritiene immutabile il rapporto tra territorio e istituzioni: la geografia delle istituzioni deve essere ripensata in funzione di come si organizza la società" - ha rimarcato Cassese.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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