Italia e Estero

Giornata della Memoria in Argentina, '400.000 i manifestanti'

epa11241514 Demonstrators carry a long banner with pictures of missing people during a march for the Day of Remembrance for Truth and Justice in Buenos Aires, Argentina, 24 March 2024. This version of the Day of Remembrance marks the 48th anniversary of a coup d'etat installing a military dictatorship in Argentina (1976-1983), amid a debate re-opened by President Milei on the figures of missing people during the period. According to Human Rights organizations, the number of missing people is 30,000, but the government led by Milei has a lesser number. EPA/Juan Ignacio Roncoroni
epa11241514 Demonstrators carry a long banner with pictures of missing people during a march for the Day of Remembrance for Truth and Justice in Buenos Aires, Argentina, 24 March 2024. This version of the Day of Remembrance marks the 48th anniversary of a coup d'etat installing a military dictatorship in Argentina (1976-1983), amid a debate re-opened by President Milei on the figures of missing people during the period. According to Human Rights organizations, the number of missing people is 30,000, but the government led by Milei has a lesser number. EPA/Juan Ignacio Roncoroni
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BUENOS AIRES, 25 MAR - La manifestazione a Buenos Aires in occasione della Giornata della Memoria in cui i movimenti di difesa dei diritti umani hanno ricordato il golpe militare del 1976, è stata secondo gli organizzatori "una delle più grandi dal ritorno alla democrazia in Argentina", con una partecipazione di "oltre 400.000 persone". Numerosi cortei, scrive oggi l'agenzia di stampa AN, hanno sfilato ieri verso la storica Plaza de Mayo, ripetendo la parola d'ordine do 'Memoria, Verità e Giustizia', in ricordo dei "30.000 desaparecidos" causati dalla dittatura militare. In coincidenza con la mobilitazione il governo ha diffuso un video in cui alcune personalità hanno sostenuto sia che gli scomparsi non sono stati davvero 30.000, sia che si è ignorata la violenza esercitata negli anni '70 dalla guerriglia dell'Erp e dei Montoneros contro militari e le loro famigliari. Di fronte a tale iniziativa la presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela Carlotto, e il premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel, hanno criticato nei loro interventi il presidente Javier Milei e "il negazionismo di cui è promotore". Nella sua conferenza stampa quotidiana, il portavoce presidenziale Manuel Adorni ha difeso oggi il contenuto del video, assicurando che esiste "un settore della politica" che "si sforza di collegare il governo alla dittatura militare". Adorni ha anche accusato questo settore dell'opposizione di essere "antidemocratico" per aver "espresso apertamente il desiderio di rovesciare" l'attuale amministrazione.

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