Gilda, 'scuola e precariato in Italia sono diventate affare'

ROMA, 24 MAG - Il precariato nella scuola "si può arginare innanzitutto avendo le idee chiare a medio e a lungo termine, non cambiando continuamente il modo di reclutare. Al momento bisognerebbe risolvere comunque questa piaga assumendo su tutti i posti disponibili, trasformando soprattutto sui posti di sostegno, il sostegno in deroga in posti in organico di diritto, perché noi abbiamo un'anomalia: quasi la metà dei posti di sostegno sono per i precari". Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Vito Carlo Castellana, a margine del XXI congresso nazionale del sindacato a Roma. "Anche la norma che vuole i genitori confermino i docenti per garantire la continuità è per tamponare una lacuna che è a monte - ha aggiunto - Se veramente teniamo alla continuità didattica dobbiamo assumere su quei posti. Un docente di ruolo è ben pagato, non cambia sede, non si trasferisce, non ha senso spostarsi, questa è la verità". Per Castellana oggi bisogna "pensare a un doppio canale utilizzando le graduatorie dei concorsi in vigore senza farne di nuovi finché non sono esaurite le vecchie ed eventualmente le graduatorie già presenti della Gps dove prendiamo gli specializzati e gli abilitati. Per ora, quindi, un doppio canale, e una volta esaurito questo, procedere regolarmente con dei concorsi così come si fa in tutto il mondo". "Questa anomalia in Italia - ha concluso - è legata al fatto che la scuola e il precariato sono un grande affare. Sono diventati un bancomat: per insegnare si vince il concorso, poi si devono acquisire i Cfu e li devo pagare, quindi pago per lavorare".
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