Italia e Estero

Garlasco, non esclusa richiesta estendere perizia a impronta 33

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MILANO, 05 DIC - Potrebbe non finire con l'udienza del prossimo 18 dicembre l'incidente probatorio disposto dalla gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, nell'ambito dell'indagine sull'omicidio di Chiara Poggi che vede indagato Andrea Sempio. Non è escluso infatti che la sua difesa possa rivedere la scelta di qualche mese fa e chiedere, invece, di estendere gli accertamenti anche all'ormai nota impronta 33, individuata su una parete delle scale che portano al seminterrato nella villetta di via Pascoli e attribuita dagli inquirenti al 37enne accusato dell'omicidio in concorso con altri. La mossa processuale, al vaglio del pool dei legali dell'amico storico di Marco Poggi che si vedranno dopo il ponte dell'Immacolata, era stata scartata mesi fa dal precedente collegio difensivo composto da Massimo Lovati e Angela Taccia, nonostante il parere tecnico dell'allora loro consulente, il generale Luciano Garofano: l'ex capo dei Ris, che si è poi dimesso, insisteva affinché quel reperto entrasse a far parte del pacchetto di analisi affidate ai periti Albani-Marchigiani-Di Censo. Ora, con un nuovo pool di legali e consulenti - unica rimasta è l'avvocata Taccia, peraltro amica di lunga data del suo cliente - si profila in modo concreto l'ipotesi di una richiesta di allargare l'incidente probatorio a quella impronta - comunque priva di sangue ma solo con sudore - ritenuta non attribuibile, sotto il profilo dattiloscopico, all'attuale indagato a causa di una "inversione di approccio investigativo". Tale richiesta era già stata avanzata dalla famiglia Poggi, con i legali Giovanni Tizzoni e Francesco Compagna, ma era stata respinta dai pm.

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