Garante Disabilità, per 'docente inclusione' serve riforma ampia

ROMA, 11 NOV - "La proposta di denominare 'docente per l'inclusione' l'attuale docente di sostegno rappresenta un passo culturale importante, ma non può essere disgiunta da una riforma più ampia e strutturata". Lo ha detto il presidente dell'Autorità Garante Nazionale dei diritti delle persone con disabilità Maurizio Borgo durante la sua audizione in Commissione Cultura e Istruzione nell'ambito dell'esame sulla proposta di legge per l'introduzione della qualifica di docente per l'inclusione. "L'obiettivo deve essere quello - ha spiegato - di rendere stabile, qualificata e coerente nel tempo la figura del docente per l'inclusione, per garantire realmente il diritto allo studio e alla partecipazione delle persone con disabilità all'interno della necessaria corresponsabilità educativa del corpo docente. Solo così sarà possibile trasformare una riforma, altrimenti solo terminologica, in un cambio reale e concreto di paradigma educativo, dove l'inclusione non è solo un principio astratto, ma una pratica quotidiana sostenuta da stabilità, competenza e responsabilità educativa". Tra le proposte "necessarie" avanzate dal Garante: l'introduzione di vincoli di continuità didattica durante ciascun ciclo di studi; la programmazione anticipata delle nomine dei docenti; la creazione di scuole di specializzazione, non esclusivamente universitarie, che consentano di formare a ciclo continuo docenti specializzati sul sostegno, garantendo, in tale modo, continuità nella disponibilità di professionalità competenti e la formazione obbligatoria per tutto il personale docente, Ata e dirigenziale.
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