Italia e Estero

Frodi informatiche, chiesti 84 rinvii a giudizio a Napoli

Generica pattuglia, auto dei Carabinieri in Alto Adige
Generica pattuglia, auto dei Carabinieri in Alto Adige
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VERBANIA, 10 OTT - La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio di 84 persone, quasi tutte residenti in Campania, ritenute membri di una rete criminale dedita a compiere frodi informatiche che, dall'inizio del 2019, hanno fruttato oltre un milione di euro, di cui circa 650mila già riciclati. Le vittime sono 319 in diverse aree d'Italia. Gli indagati sono accusati a vario titolo di concorso in frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico, riciclaggio e sostituzione di persona. Il frutto delle indagini, avviate dal nucleo investigativo dei carabinieri di Verbania nel 2020 dopo la denuncia di una persona residente nel Verbano-Cusio-Ossola a cui erano stati sottratti 45mila euro, è contenuto in un'informativa conclusiva di oltre mille pagine. Secondo gli investigatori, l'organizzazione operava con ruoli ben distinti: vi erano esperti informatici con il compito di creare siti clone simili a quelli originali di istituti bancari, altri si occupavano di accedere abusivamente ai sistemi informatici, altri ancora reclutavano vittime o gestivano le carte usate per riciclare i fondi illeciti. Le tecniche usate, fanno sapere i carabinieri di Verbania, consistono in phishing e spoofing, grazie alle quali la banda era in grado di inviare migliaia di sms fraudolenti alle vittime con cui si rimandava a un sito web, simile a quello originale delle banche, attraverso cui venivano carpite le credenziali di accesso. A quel punto i truffatori erano in grado di effettuare bonifici istantanei verso carte prepagate intestate a complici che, stazionando nei pressi di sportelli automatici, si occupavano di trasferire velocemente il denaro su conti esteri e società di comodo.

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