Italia e Estero

Frode sui fondi agricoli Ue, sequestrati 17 milioni

OPERAZIONE “PUPARI 2.0” ESEGUITE 51 PERQUISIZIONI LOCALI E 7 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Padova, nell’ambito di una operazione diretta dalla Procura della Repubblica di Rovigo, hanno eseguito 51 perquisizioni e contestuali 7 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti, ritenuti parte di una associazione a delinquere dedita alla commissione di reati fiscali. Tra gli arrestati spicca un pregiudicato di “Cosa nostra”, già collaboratore di giustizia. Le operazioni (svolte in Veneto, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia) hanno visti impiegati oltre 100 militari del Comando Provinciale di Padova e dei Reparti territoriali del Corpo competenti per territorio.
OPERAZIONE “PUPARI 2.0” ESEGUITE 51 PERQUISIZIONI LOCALI E 7 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Padova, nell’ambito di una operazione diretta dalla Procura della Repubblica di Rovigo, hanno eseguito 51 perquisizioni e contestuali 7 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti, ritenuti parte di una associazione a delinquere dedita alla commissione di reati fiscali. Tra gli arrestati spicca un pregiudicato di “Cosa nostra”, già collaboratore di giustizia. Le operazioni (svolte in Veneto, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia) hanno visti impiegati oltre 100 militari del Comando Provinciale di Padova e dei Reparti territoriali del Corpo competenti per territorio.
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PADOVA, 07 OTT - La Guardia di Finanza di Padova ha eseguito un sequestro preventivo di 17,2 milioni disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Padova. L'operazione conclude un'indagine che ha portato a deferire alla Procura europea di Venezia 48 imprenditori agricoli per associazione a delinquere e truffa aggravata: avrebbero realizzato un sistema di frode per ottenere indebitamente, tra il 2017 e il 2022, contributi del Fondo europeo agricolo di garanzia per oltre 20 milioni. Le indagini sono state svolte dal 2021 al 2025 dal Gruppo della Guardia di Finanza di Padova in collaborazione con i Nuclei di polizia economico-finanziaria di Macerata e Rieti, le Sezioni aeree della Guardia di Finanza di Pratica di Mare e di Pescara e il Nucleo investigativo Polizia ambientale agroalimentare e forestale dell'Arma dei Carabinieri di Rieti. Secondo le indagini gli indagati, domiciliati in Veneto e in altre regioni, hanno ottenuto contributi attraverso due condotte fraudolente. La prima: frazionamento di un'azienda del padovano in dodici imprese agricole "di comodo" dislocate in Veneto, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, eludendo i limiti della Politica agricola comune che fissa il tetto massimo degli aiuti a 500mila euro annui per azienda. La seconda: elusione del divieto di pascolamento svolto da terzi per consentire a soggetti compiacenti di incassare contributi senza diritto. Numerosi imprenditori del Nord Italia, in possesso di titoli Pac inutilizzati, si rivolgevano a due padovani per ottenere formalmente terreni, stalle, bestiame, pastori e veterinari. In realtà le aziende richiedenti non esercitavano alcuna attività di pascolo: queste venivano svolte dagli ideatori della frode che conseguivano vantaggi economici grazie ai canoni di locazione dei terreni destinati al pascolo, concessi a prezzi fuori mercato. Il Gip ha disposto anche un sequestro preventivo al trasferimento di titoli di pagamento per circa 4 milioni notificato ad Agea. Gli imprenditori sono stati segnalati alla Procura regionale della Corte dei Conti del Veneto per un danno erariale di 32,1 milioni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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